LOSANNA – Il Tribunale federale ha confermato la revoca del passaporto svizzero nei confronti dell'ex agente di Argo 1, in possesso della doppia nazionalità turca e svizzera. La misura – lo ricordiamo – era stata adottata dalla Segreteria della migrazione nel settembre nel 2019. Sentenza contro la quale il protagonista aveva ricorso, senza successo. Con sentenza datata 25 marzo – riferisce La Regione -, la prima Corte di diritto pubblico del Tribunale federale ha però dato ragione al Taf convalidando il verdetto.
L'uomo fu condannato a due anni sospesi con la condizionale e sei mesi da espiare per aver predicato l'islam radicale e indottrinato alcune persone, oltre ad aver agevolato la partenza di un paio di aspiranti jihadisti verso il Medio Oriente.
“La sentenza impugnata – spiega il tribunale federale – è motivata sufficientemente. Per il resto, la censura di violazione del principio della proporzionalità deve essere respinta, ove si consideri che il ricorrente mantiene la sua cittadinanza turca e non diviene pertanto apolide e che la questione della sua eventuale ulteriore permanenza in Svizzera esula dall’oggetto della causa in esame".
Interpellato da La Regione, l'avvocato difensore dell'ex agente di Argo 1 ipotizza di poter ricorrere alla Corte Europea dei diritti dell'uomo in quanto “la decisione del Tribunale federale non affronti il necessario approfondimento. Il mio assistito non è mai stato coinvolto in nessun tipo di attività terroristica e non ha mai fatto parte di alcun gruppo estremista”.