STABIO - Ennesimo femminicidio, quando meno tentato, in quanto la vittima è ancora in vita seppure in gravissime condizioni. È accaduto questa sera, lunedì 25 luglio, a Stabio. L'autore, un uomo di 51 anni, ha sparato a una donna di 45 e poi si è tolto la vita. Entrambi sono residenti in provincia di Varese. La donna è in pericolo di morte. Ma la tragedia ha un precedente accaduto poche ore prima nel Varesotto, dove il cadavere di un uomo è stato trovato nel tardo pomeriggio di oggi in territorio di Cantello. Sul posto i carabinieri del reparto investigativo di Varese che hanno transennato l’area: si tratta della strada della Valsorda che collega la zona di via Peschiera di Varese, una arteria molto utilizzata dai frontalieri e da chi deve recarsi alla dogana del Gaggiolo.
Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, si è trattato di un delitto di gelosia. Un uomo, non tollerando la nuova relazione della sua ex compagna, ha ucciso l’attuale partner della donna lasciando il cadavere a bordo strada all’imbocco della Valsorda, a poche centinaia di metri dal confine con Varese.
Ma torniamo in Ticino. Il Ministero pubblico e la Polizia cantonale fanno sapere che il fatto di sangue di Stabio è accaduto poco dopo le 18.30, ai bagni termali di Stabio. Stando a una prima ricostruzione, il 51enne ha sparato con un'arma da fuoco alla sua ex compagna. La vittima, stando a una prima valutazione medica, ha riportato gravi ferite tali da metterne in pericolo la vita. Il 51enne ha poi rivolto l'arma verso sé stesso togliendosi la vita. Sul posto agenti della Polizia cantonale e in supporto la Polizia comunale di Stabio, della Polizia città di Mendrisio e quella di Chiasso oltre ai soccorritori del SAM. Al fine di consentire le verifiche e i rilievi del caso, l'intera zona è stata isolata e messa in sicurezza. Per prestare sostegno psicologico è stato richiesto l'intervento del Care Team. L'inchiesta per chiarire le cause del delitto e i possibili collegamenti con un fatto di sangue avvenuto sempre questo pomeriggio in provincia di Varese è in corso ed è coordinata dalla procuratrice pubblica Valentina Tuoni in collaborazione con le Autorità italiane. Eventuali testimoni sono pregati di contattare la Polizia cantonale allo 0848 25 55 55.