BERNA - Non è mai stato espulso dalla Svizzera ma lo stesso non potrà recarvisi (e nemmeno in Liechtenstein) per vent'anni. Il Tribunale amministrativo federale (TAF) oggi ha confermato il divieto di entrata nel Paese per un uomo condannato per abusi sessuali su minorenni.
Il "curriculum vitae" dell'individuo, classe 1969, fa spavento. È stato condannato due riprese dalla giustizia italiana per ripetuti abusi sessuali su fanciulli di età fino ai sedici anni tra il 2003 e il 2005, oltre a una condanna per possesso illegale di armi e munizioni.
Una decina di anni dopo, nel 2016, è stato riconosciuto colpevole nel nostro Paese di oltre 140 abusi un bambino, tra cui toccamenti, masturbazioni, rapporti orali e (forse) anche di un rapporto anale. In alcune circostanze aveva somministrato al ragazzino, ai tempi tredicenne, anche un farmaco ipnotico-sedativo. Gli atti sono stati commessi mentre era ospite, per alcuni giorni la settimana, della madre che viveva in Ticino.
La condanna in quel caso, per coazione e atti sessuali, era stata di sette anni. L'uomo era anche attivo come allenatore sportivo in Ticino.
Ora la conferma: non potrà entrare nel Paese. È la prima volta che viene deciso un provvedimento simile ed è destinato a fare scuola. Decisivo è stato il pericolo di recidiva.