ROVEREDO - L'altra sera a Roveredo è avvenuta la consegna delle chiavi da parte del sindaco a Re Brenno e alla Regina Stefania, dando il via dunque al Carnevale Lingera. Il re racconta qualche aneddoto storico relativo alla dinastia dei Boeri, che rappresenta orgogliosamente, e svela i temi dell'edizione 2023.
Re Brenno al suo undicesimo anno di Regno della Dinastia dei Boeri è sempre orgoglioso di indossare il suo Coroncilindro. Potrebbe, intanto raccontarci qualcosa a proposito della storia della dinastia?
"Il termine “dinastia” indica l’insieme dei sovrani di una medesima famiglia, anche di vari ceppi, succedentisi in una stessa Monarchia o in altri reami. L’appellativo “Boeri” deriva dal soprannome familiare di già regnanti nella storia della Lingera di Roveredo. Bruno Martignoni, Buni, e Renzo Martignoni, Biti. L’origine è da ricondurre all’accorata partecipazione, tanto tempo fa, di capostipiti di Rorè, che ostentavano in paese il sostegno ai Boeri. Coloni indipendenti olandesi in Sudafrica protagonisti di guerre con gli inglesi, tra fine Ottocento e inizio Novecento. Da quanto si narra, ad ogni vittoria, Carlo Martignoni, Cucù, esponeva la bandiera. Indossando pure il cappello (“capelon”) tipico delle repubbliche autonome degli Stati liberi boeri. Il nome ha così assunto una connotazione immediata e di forte identificazione e si è tramandato con simpatia nelle generazioni".
Perché un Coroncilindro?
"Il simbolo di Dinastia Boeri non è propriamente una corona...ma un “coroncilindro”. E ha un significato preciso... Quando 61 anni fa fu rifondata la Lingera, a quel tempo, la discussione si incentrò sul regime da adottare: monarchia o repubblica? Dopo un inizio repubblicano si trasformò in monarchia assoluta. Il ritorno della Dinastia Boeri ha segnato il passaggio a una monarchia costituzionale, con la nostra elezione democratica (prima nella storia) il 6 ottobre 2012. Ecco spiegato perché il copricapo è una corona che cinge il cilindro. Ecco perché ci definiamo una grande famiglia reale allargata, tutta speciale".
La corte della Dinastia Boeri è sempre composta da un folto numero di persone attive e ogni anno si esibisce in performance di tutto rispetto. Quali le caratteristiche?
"La Corte è da sempre molto variegata. Caratterizzata da versatilità e dinamicità. Mi spiego. Al fianco dei Regnanti, ci sono, anzitutto, le Principessine. In pratica, un formidabile apporto di freschezza, che lega la tradizione ai più giovani, che è pure garanzia di continuità. Poi ci sono i membri della Corte. Adulti che si portano dietro il piacere di questa festa di comunità, diventandone autentici e sani ambasciatori. I balli e le coreografie sono le modalità per interagire e recare un messaggio positivo condiviso. Al riguardo, abbiamo l’inestimabile fortuna di contare pure sulla frenesia e sull’entusiasmo che ruotano attorno alla scuola e alla palestra di Mara Capelli, con tutte le giovani di ogni età".
Altra caratteristica che distingue la Dinastia è la preparazione annuale di un carro tematico. Cosa ci può dire al riguardo?
"In effetti, confermo che l’ampia Corte di Dinastia Boeri, che anima le edizioni della Lingera dal 2013, non si limita al proprio carnevale. Di anno in anno, si propone anche oltre i confini, in forma itinerante e pastorale, con un suo immancabile carro allegorico a tema. Atmosfere e ambientazioni per grandi e piccini. Balli, coreografie, costumi, rappresentazioni. Una sorta di missione. Al fine di estendere la promozione di un’intelligente allegria e un sano divertimento, dando vita a un messaggio di sostanza".
Qual è il tema del 2023?
"SANBE-BOERI: sempre in pista! Il rilancio di San Bernardino (Sanbe) coincide con la ripartenza dei carnevali, in presenza. Dunque, di nuovo, tutti in pista, nel vero senso della parola. Per saperne di più, la Lingera 61 vi aspetta…"
La preparazione e la “gestione Reale” del carnevale è certamente un impegno importante sia in termini di tempo che di energia. Devono essere molto forti le motivazioni di base che portano ad accettare il ruolo di regnante che, sappiamo, implica anche la garanzia di continuità nel tempo. È così?
"La parola chiave è “impegno”. L’azione parte da molto lontano. Ci lavoriamo praticamente sull’arco di tutto l’anno, intensificando la preparazione nei mesi che precedono il carnevale. La festa è una tradizione che ci è stata affidata. I nostri nonni e i nostri genitori ci hanno consegnato i valori che la rappresentano, insegnandoci come viverla e come apprezzarla. A noi il compito di diffonderla nei giusti contenuti".
La Regina Stefania, oltre a essere sua consorte nella monarchia, è moglie anche nella vita. Ciò, cosa comporta?
"A dire il vero, viene sempre molto naturale. In fondo, è la trasposizione di un rapporto in una dimensione che ti permette di cogliere altre sfumature e aspetti. Continuo comunque a ritenerlo un vantaggio. L’espressione di un connubio che non è finzione, ma… reale… in tutti i sensi".
Qual è l'aspetto che più le piace del carnevale Lingera?
"Le rappresentanze sul campo. I momenti sociali. Le visite alle scuole e alle case di riposo. Sono sempre molto cariche di emozioni. Incontri autentici, attesi. È il contributo che i regnanti offrono ai bambini, ai ragazzi e agli ospiti della bella età. Una magia che si rinnova da generazione in generazione".