MILANO – Il corpo fatto a pezzi è nascosto in casa. Per due settimane, Domenico Livrieri, 46enne di milano con problemi psichiatrici e di tossicodipendenza, ha mentito a ripetizione agli investigatori sulla sparizione della vicina di casa, Marta Di Nardo, 60enne di cui si erano perse le tracce a inizio ottobre ad Acquabella (Milano).
Lui, Domenico, era stato il primo sospettato a essere inserito nella lista degli indagati. Ha sempre raccontato di non saperne nulla, fino a quando gli inquirenti hanno deciso che no, quei racconti non erano convincenti. E allora è scattata una perquisizione più approfondita che ha portato al macabro ritrovamento: il corpo della donna è stato rinvenuto in una sorta di sgabuzzino nel soffitto della cucina. Il cadavere è stato orrendamente diviso in due pezzi e avvolto da alcune coperte.
A indirizzare i carabinieri del Nucleo investigativo sull’appartamento sono state le molte tracce di sangue evidenziate dal Luminol. Ad incastrarlo la testimonianza di altri vicini, che hanno raccontato ai Carabinieri di aver visto l'uomo entrare e uscire dall'appartamento della vittima più volte dopo la scomparsa.
Anche la vittima era in cura presso un centro per malati psichiatrici e, fino a due anni fa, è stata ospite di una comunità vicino a Crema per curare la ludopatia. È stato il figlio a denunciarne la scomparsa. La donna viveva sola ed era nota nel quartiere per passare le giornate al bar a giocare al gratta e vinci. I soldi della pensione che riceveva si esaurivano in fretta e questo portava la donna a chiedere aiuti economici ai vicini.