BELLINZONA - L’illusione del controllo è uno dei fenomeni psicologici più rilevanti e problematici che si manifestano nel comportamento dei giocatori d’azzardo. Si tratta della convinzione di poter influenzare o prevedere l’esito di un gioco che, per sua natura, è governato dalla casualità. Questa distorsione cognitiva è particolarmente pervasiva tra i giocatori problematici e quelli a rischio, che tendono a giustificare le loro perdite e a convincersi che, con il tempo, riusciranno a recuperare.
Uno degli aspetti più particolari dell’illusione del controllo è la convinzione che il giocatore possa “prevedere” una buona mano o un risultato favorevole. In molti casi, i giocatori si basano sulle esperienze precedenti per formulare aspettative sulle partite future, trascurando la casualità intrinseca del gioco. Ad esempio, un giocatore potrebbe pensare che una serie di giocate fortunate precedenti gli dia una sorta di “vantaggio” sul prossimo giro, o che un esito negativo possa essere “compensato” dal prossimo colpo. In realtà, ogni gioco d’azzardo è indipendente e il risultato non può essere previsto da eventi passati. Oltre a ciò, c’è anche la tendenza dei giocatori a dare colpa agli altri o a fattori esterni per le proprie perdite: il giocatore si convincerebbe del fatto che la sua prestazione sia stata compromessa da fattori fuori dal suo controllo, senza considerare che la natura del gioco è comunque imprevedibile e dipende unicamente dal caso.
Questo meccanismo serve a proteggere l’autostima e giustificare le perdite, allontanando il rischio di affrontare la realtà della casualità del gioco. La convinzione che “prima o poi” le vittorie arriveranno è una forma di speranza che alimenta la continua partecipazione al gioco e che nonostante le perdite possano accumularsi, il momento di successo è solo una questione di tempo. Se il gioco d’azzardo si fonda sulla casualità, sono molti i giocatori che credono che esistano schemi o fattori nascosti che determinano l’esito del gioco, come se ci fosse una qualche forma di prevedibilità.
Questo errore cognitivo può essere alimentato da esperienze passate in cui il giocatore ha ottenuto successi in determinate condizioni, inducendolo a pensare che l’abilità o la strategia possano prevalere sulla casualità. La continua ricerca di un controllo che non esiste li spinge a partecipare al gioco in modo sempre più compulsivo, aumentando le perdite e il rischio di coinvolgere altre persone in un circolo vizioso. Questo è particolarmente pericoloso per i giocatori patologici, che spesso non sono consapevoli della natura illusoria delle loro convinzioni. Uno dei primi lavori che si svolge in consulenza, attraverso la psicoeducazione, è proprio quello di lavorare sugli errori cognitivi e sui falsi miti solitamente ben radicati nei giocatori patologici.
Come sempre quando si parla di dipendenze, è fondamentale riconoscerne i segnali e cercare supporto professionale per prevenire danni. Per maggiori informazioni o per richiedere consulenze anonime e gratuite, è possibile rivolgersi ai consultori di Ingrado – Servizi per le dipendenze: www.ingrado.ch