AGRIGENTO - L'anno di Agrigento come capitale italiana della cultura è iniziato all'insegna dell'arte... dell'improvvisazione! In occasione della visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, la città siciliana si è rifatta il look con un manto di asfalto steso a tempo record. Peccato che la fretta sia stata così tanta da coprire non solo le buche, ma anche tombini e chiusini, misteriosamente spariti sotto uno strato di bitume.
I lavori, finanziati con 510 mila euro di fondi regionali, sono stati completati in soli tre giorni invece delle previste tre settimane. Il motivo? I fondi sono arrivati con il solito tempismo perfetto: solo pochi giorni prima dell'evento. A complicare il tutto ci si è messa pure la pioggia, giusto per rendere il tutto ancora più avventuroso.
E così, mentre Mattarella ammirava la città rinnovata, lunedì mattina gli operai si aggiravano per le strade armati di metal detector, nella speranza di individuare i tombini scomparsi sotto il manto di bitume. Un vero e proprio reality show urbano, che ha fatto rapidamente il giro dei social tra ironie e meme.
Ma non è tutto: sotto l'asfalto sono finiti anche i chiusini della rete idrica, quelle utilissime saracinesche che consentono di aprire e chiudere manualmente l'acqua. Insomma, in caso di emergenza, meglio armarsi di pala e tanta pazienza.
Agrigento, città della cultura e ora anche della tecnologia avanzata: mai si era visto un mix così innovativo di edilizia e archeologia urbana. Chi l'avrebbe mai detto che per trovare un tombino si sarebbe dovuti ricorrere agli stessi strumenti usati per cercare antichi tesori?