SANREMO – Il tam-tam mediatico è iniziato presto. Molto presto, ma non è una novità. Il Festival di Sanremo, d'altronde, è anche questo. Poche ore e poi si parte. La musica italiana è pronta a rubare la scena per tutta la settimana. L'era post Amadeus è partita con il ritorno alla conduzione e alla direzione artistica di Carlo Conti, chiamato perlomeno a confermare gli ottimi numeri del suo predecessore. Missione non facile, ma nemmeno impossibile. Perché Carlo Conti ha puntato sul sicuro con scelte che mischiano tradizione e innovazione, con un occhio particolarmente attento a non farsi sfuggire i cantanti del momento.
Sul palco dell'Ariston ci saranno 29 cantanti: da Gaia - seguendo l'ordine di esibizione della prima serata - a Francesco Gabbani, Rkomi, Noemi, Irama, Coma Cose, Simone Cristicchi, Marcella Bella, Achille Lauro, Giorgia, Willie Peyote, Rose Villain, Olly, Elodie, Shablo con Guè e Tormento, Massimo Ranieri, Tony Effe, Serena Brancale, Brunori Sas, Modà, Clara, Lucio Corsi, Fedez, Bresh, Sara Toscano, Joan Thiele, Rocco Hunt, Francesca Michelin e i The Kolors. Della 75esima edizione del Festival di Sanremo ne abbiamo parlato con l'esperto e speaker di Radio3i Riccardo Pellegrini, inviato all'Ariston.
Carlo Conti per il post Amadeus. Quali sono le principali novità?
"Direi che la principale novità sia il ritorno alla tradizione. Tornano le canzoni d'amore e si respira un'aria più festivaliera. Amadeus ha azzardato un po' di più dando spazio ai giovanissimi. Con Conti si ritorna a contenuti come le canzoni d'amore, che a Sanremo negli ultimi anni non erano così dominanti".
Spazio alla musica. Chi sono i papabili vincitori?
"Io punto su Giorgia, fa proprio la differenza. La sua interpretazione spazza via gli altri. Poi la canzone può essere discutibile, ma credo sia già la vincitrice di questo festival".
La delusione?
"Dico Irama. Ha sempre dimostrato di avere una bella voce. Sentirlo cantare con l'autotune, ormai sdoganato, toglie valore alla voce"
Brunori Sas e Cristicchi portano i testi più profondi?
"C'è anche del sociale e se parliamo di sociale la canzone di Cristicchi vince su tutti. Io credo che lui vincerà il premio della critica perché porta una canzone che tutti noi possiamo sentire nostra. Tutti abbiamo vissuto, o conoscono qualcuno che ha vissuto, la tremenda storia che racconta il cantante. Brunori Sas, invece, ha la canzone più bella. Da appassionato di cantautori, mi ricorda molto De Gregori. La sua canzone sta in piedi sia nel testo che negli arrangiamenti. Sono due pezzi di peso. Non so quanto Brunori potrà ambire al podio perché dipende da come interpretata dal pubblico e dalla stampa. Cristicchi ha, per potenza del testo, le potenzialità per ambire al podio. Una menzione particolare devo farla".
Prego...
"Mi è piaciuto molto Francesco Gabbani, che porta un inno alla vita e ne abbiamo bisogno".
La rivelazione secondo Riccardo Pellegrini?
"Direi Willie Peyote, ma all'Ariston c'è già stato. Visto che è il debutto sul palco di Sanremo, dico che la rivelazione potrebbe essere proprio Brunori Sas".