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15.09.2015 - 20:400
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Tassa di collegamento, sì ma...». I dubbi del PLR

L'impatto sulla mobilità e la destinazione dei proventi, i soggetti interessati alla tassa, la sua entità, gli incentivi alla riduzione dei posti auto, la differenziazione regionale: tutti punti interrogativi secondo i liberali.

BELLINZONA - Il PLR dice sì alla tassa di collegamento, ma lo fa senza negare qualche perplessità. Il partito, prima di prendere una posizione definitiva restano inoltre in attesa di conoscere l'esito complessivo della consultazione promossa dal DT, ma nel frattempo ritengono che «riguardo all'ammontare della tassa, all'utilizzo dei mezzi che ne deriveranno, e ai soggetti interessati, andranno fatte delle modifiche rispetto alla proposta messa in consultazione», come specificato in un comunicato. Alcuni dubbi nascono dall'impatto che la tassa potrà avere sulla mobilità. «In ogni caso è lecito domandarsi se i proventi della tassa debbano essere destinati integralmente alla copertura del costo del trasporto pubblico o se non debbano andare, almeno in parte, anche a favore di altre misure che consentano di migliorare e risolvere i problemi di mobilità (mobilità aziendale, car sharing, mobilità lenta, creazione di Park & Ride, ecc.)». Si deve riflettere anche sui soggetti che dovranno essere interessati dalla tassa, poiché, «tenuto in considerazione il fatto che la tassa dovrebbe andare a colpire i grandi generatori di traffico (coloro che, secondo le normative attuali, generano più di 1000 spostamenti al giorno), il limite oltre il quale un posteggio deve ricadere sotto la nuova tassa andrà valutato attentamente», la soglia dei 50 può apparire troppo bassa. La forchetta proposta è poi secondo il PLR eccessiva: ottimale sarebbe scegliere un importo fisso, nel Preventivo 2016 si parlava di CHF 1,50. Inoltre, «si ritiene che gli incentivi nei confronti di chi riduce volontariamente il numero di posti auto rispetto a quelli cui avrebbe diritto debbano essere decisamente maggiori", dati gli intendimenti di natura ambientale, e si invita «il Dipartimento del territorio a valutare un’applicazione della tassa attraverso una differenziazione regionale della stessa». Dopo 3-4 anni dall'introduzione della tassa, i liberali ritengono che sia necessaria una verifica, per accertare la sua validità in base ai risultati raggiunti (destinazione dei proventi, evoluzione dei posteggi, prestazioni fornite, efficacia dal punto di vista della mobilità, ecc.), così da trovare eventualmente i correttivi migliori.              
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