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13.10.2015 - 09:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Scelta di programma, porte chiuse e tensione: il post Savoia è cominciato

Ieri sera è stato deciso che il prossimo coordinatore del Verdi sarà scelto nell'assemblea, a porte chiuse, del 28 novembre. Sarà una decisione non solo personale ma di programma. Savoia: «È il mio partito ma non per forza»

BELLINZONA- «Con il saluto alla direzione si conclude il mio mandato: 8 anni intensi e unici. Grazie Verdi per la fiducia. Continua l'impegno per il Ticino»: con queste stringate parole pubblicate sul suo profilo Facebook Sergio Savoia, nel corso della riunione tenutasi ieri sera per decidere il futuro dei Verdi dopo le sue dimissioni. Un futuro che si deciderà a fine novembre, e a porte chiuse. «La direzione ha voluto così», ha spiegato la portavoce Tamara Merlo. Per il momento, saranno la stessa Merlo (che è presidente del Comitato centrale), Elisabetta Gianella (presidente della direzione) e Francesco Maggi (capogruppo) a tenere le redini del partito. Ciò che presumibilmente si cercherà è una sintesi fra chi è filo Savoia e chi è dissidente. «Entro il 14 novembre militanti e sezioni sono liberi di presentare le candidature, corredate dalle motivazioni e da un breve riassunto con i temi principali che le persone interessate vorrebbero portare avanti nel caso fossero scelte. La direzione raccoglierà queste informazioni e le sottoporrà all’assemblea», ha spiegato ancora Merlo, facendo capire che la scelta non sarà solo personale ma anche legata al programma che gli aspiranti coordinatori vorranno portare avanti. L'assemblea decisiva, poi, programmata il 28 novembre, si svolgerà a porte chiuse, segno di una tensione crescente e innegabile all'interno dei Verdi. Con la volontà, comunque, di includere nel processo di decisione tutti. «L’invito andrà a tutti gli iscritti, perché non vogliamo escludere nessuno. Anzi. Allegheremo anche i conti del partito, visto che sono state sollevate delle critiche anche su questo punto...», ha proseguito Tamara Merlo, con chiaro riferimento a quanto detto da Greta Gysin, ovvero che il partito vive difficoltà finanziarie. «Tolti i costi della campagna per le Federali, abbiamo un conto in attivo e in linea con i nostri mezzi». E Savoia? Elisabetta Gianella, attraverso Facebook, dopo aver gioito per i primi passi compiuti verso una nuova direzione, lo ha calorosamente ringraziato. «Non esiste futuro senza l'opera di chi ci ha preceduto. E al di là di come si giudichi il tuo lavoro, nessuno può negare che hai dato tanto sia al partito che al Ticino. Cosa che sono certa continuerai a fare. Grazie di tutto Sergio!». Lui si limita a dire che farà il militante. «È chiaro che il mio futuro politico dipende da come vanno le prossime settimane. Aspetto di conoscere il nuovo nome e la linea politica che vorrà dare ai Verdi. Io sono stato eletto in Gran Consiglio secondo un programma elettorale ben definito e che intendo portare avanti. Vedremo se corrisponderà a quello del nuovo coordinatore o della nuova coordinatrice. Questo è il mio partito, ma non per forza». Quindi, tanto il futuro di Sergio Savoia che quello dei Verdi, al momento, sono in stand by.
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