Politica
04.11.2015 - 16:370
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Dopo lungo travaglio, Zali “partorisce” la tassa di collegamento
Un introito di 18 milioni di franchi per il Cantone, sconti per i virtuosi, esenzione per le regioni periferiche
BELLINZONA – Dopo quasi un anno dalla discussione in Gran Consiglio, che aveva accolto il principio ma aveva richiesto maggiori ragguagli,
Claudio Zali ha dato alla luce il messaggio sulla tassa di collegamento, meglio nota come tassa sui posteggi. L’introito della nuova tassa era già noto, in quanto già inserito nel preventivo 2016 del Cantone, ossia la bellezza di 18 milioni di franchi. Soldi preziosi, che andranno a sostenere gli importanti costi nel settore del trasporto pubblico.
La consultazione degli enti interessati svolta negli scorsi mesi ha permesso di definire i dettagli della tassa, che negli intendimenti del Consiglio di Stato «ha il duplice obiettivo di ingenerare un orientamento della domanda di mobilità verso modalità più sostenibili e di finanziare circa un terzo della spesa del trasporto pubblico a carico del Cantone».
La tassa sarà a carico dei proprietari di posteggi con una dimensione a partire da 50 posti auto e sarà differenziata secondo la destinazione degli stessi: i posteggi per residenti non verranno tassati. Quelli a servizio dei commerci verranno invece tassati da 1 a 3 franchi al giorno di utilizzo. Infine quelli destinati ai dipendenti saranno gravati da una tassa da 1 a 5 franchi al giorno. I generatori di importanti correnti di traffico che si dimostreranno particolarmente virtuosi (riduzione di posteggi unita alla promozione della mobilità aziendale, del carpooling e di altre modalità sostenibili) potranno però beneficiare di una riduzione della tassa.
Il Consiglio di Stato intende fissare per il primo anno la tassa a 1.50 franchi al giorno per i commerci e 3.50 franchi al giorno per i dipendenti e genererà un’entrata di 18 milioni di franchi. Nelle regioni periferiche, dove vi sono meno problemi di traffico, la tassa non sarà applicata.
«Con questa modifica legislativa si concretizza un ulteriore passo verso una mobilità più sostenibile», si legge nel comunicato, «sia in termini di impatto territoriale e ambientale sia in termini finanziari».