Lepori dalla parte dei Verdi, Savoia ammicca ancora
Il presidente del PS plaude alla decisione dei Verdi svizzeri di non votare nessun candidato UDC per il Consiglio federale
BELLINZONA - I Verdi non voteranno nessun candidato UDC il prossimo 9 dicembre, quando l'Assemblea federale sarà chiamata ad eleggere il nuovo Consiglio federale. Lo ha deciso ieri il partito, riunito per la prima volta dopo la sconfitta nelle elezioni federali di ottobre.La scelta degli ecologisti svizzeri ha spinto l'ormai ex coordinatore dei Verdi ticinesi, Sergio Savoia, a rilasciare una dichiarazione a Liberatv, parlando di «decisione sconcertante». Un chiaro ammiccamento, l'ennesimo, nei confronti del fronte Lega-UDC, in vista del ballottaggio di domenica prossima.La dichiarazione di Savoia a "LegaTV" - così definisce il portale - non è passata inosservata a Carlo Lepori, presidente ad interim del Partito socialista. Secondo il socialista Savoia confonde almeno tre cose. Il primo punto riguarda la rivendicazione dell'UDC di un secondo seggio in Consiglio federale, «accettabile per il sistema della concordanza, ma allora il secondo seggio PLR traballa (se PLR+UDC non hanno la maggioranza all'Assemblea federale)».Poi, sempre secondo il socialista, «votare un candidato proposto dall'UDC o un altro UDC o astenersi: tutte forme rispettose del principio della concordanza».Ma il più interessante è il terzo punto, e riguarda la candidatura Gobbi, sempre che superi lo scoglio della frazione parlamentare UDC. «Il PS ha dichiarato che il rispetto dei diritti umani, dei rapporti bilaterali con l'Europa e il diritto d'asilo sono criteri irrinunciabili per il suo voto a un candidato UDC», afferma Lepori. «I Verdi, più pragmatici, hanno già deciso che è inutile avanzare criteri che praticamente nessun UDC (come Gobbi) potrà soddisfare».