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14.12.2015 - 10:490
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Abolire la Billag vuol dire abolire il servizio pubblico radiotelevisivo»

Il Sindacato Svizzero dei Mass Media, sezione Lugano, si oppone fortemente all'iniziatia "No Billag". «Oltretutto, migliaia di persone perderebbero il lavoro».

LUGANO - Abolire la Billag? Limiterebbe e impoverirebbe l'informazione radiotelevisiva, oltre a mettere in pericolo posti di lavoro. È la presa di posizione del Sindacato Svizzero dei Mass Media, sezione di Lugano, che si oppone all'iniziativa "No Billag". «L’SSM combatterà l’iniziativa "No Billag" perché comporterebbe una massiccia riduzione dell’offerta mediatica in Svizzera e lo smantellamento dei programmi della SSR. Il fine di “No Billag” è in effetti l’abolizione completa del servizio pubblico radio televisivo, di conseguenza anche quello della SSR. Praticamente tutte le televisioni e radio regionali e molte radio private subirebbero la stessa sorte», si legge in un comunicato. Se l'iniziativa fosse applicata, «il pubblico svizzero beneficerebbe solo di offerte mediatiche che per il mercato sono redditizie. Per i quattro piccoli mercati linguistici della Svizzera, questo significherebbe la fine, senza alternative, dell’attuale offerta di programmi e l’impoverimento della produzione mediatica e della diversità», inoltre «provocherebbe la soppressione di migliaia di posti di lavoro». «L’iniziativa, sostenuta dagli ambienti della destra conservatrice, indebolirebbe il paesaggio mediatico della Svizzera per lasciarlo in mano ai grandi consorzi mediatici internazionali», termina la nota.
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