Politica
08.01.2016 - 11:160
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Il Governo non cancella le notifiche per i padroncini? Il PPD glielo chiede di nuovo
Fiorenzo Dadò ha lanciato sul tema un'interrogazione e soprattutto un'iniziativa, per domandare al Consiglio di Stato di abolire le notifiche, come votato dal Gran Consiglio nel 2014
BELLINZONA - Il Governo non vuole cancellare dal proprio sito le notifiche online per le ditta straniere che vengono a lavorare in Ticino, senza rispettare le decisione del Gran Consiglio. Una scelta che non è piaciuta a molti, e il PPD oggi si è mosso, presentando con Fiorenzo Dadò un'interrogazione e un'iniziativa.
In un comunicato, si parla di iniziative parlamentari per l'abolizione delle notifiche giunti sia da destra che da sinistra, prova che «il tema dei padroncini era (ed è) molto sentito dai molteplici attori presenti in parlamento che operano concretamente sul nostro territorio cantonale. A soffrirne la presenza sono sia le aziende sane che i lavoratori. Le prime si vedono ridurre in maniera importante le commesse e i secondi sono messi sempre più sotto pressione da una concorrenza senza possibilità di paragone».
Il Gran Consiglio aveva poi accolto nel 2014 il rapporto a favore di Fiorenzo Dadò, capogruppo PPD, il quale "chiedeva di aprire uno sportello in una zona periferica, per es. a Cevio o la Valle di Muggio. Una proposta da subito criticata dai relativi uffici cantonali ma che ai più era sembrata una soluzione sensata per il raggiungimento degli obiettivi prefissi».
Il PPD ritiene «che il Governo debba attivarsi immediatamente per far rispettare il voto del legislativo senza accampare scuse. Gli intenti degli iniziativisti e del relatore del rapporto Fiorenzo Dadò erano chiaramente quelli di cercare di inserire dei paletti affinché il mercato ticinese non venga abbondonato all’invasione della concorrenza estera».
Perciò presenta un'interrogazione, a firma di Dadò («quali concrete informazioni aggiuntive sono richieste attualmente, rispetto alle informazioni che venivano richieste prima dell’accoglimento delle conclusioni del rapporto Dadò del marzo 2014?», e «con riferimento al negoziato citato dal Governo nella sua risposta all’interrogazione, si chiede al Consiglio di Stato di trasmettere copia della corrispondenza con l’autorità federale in merito alle procedure di notifica online», sono le domande in essa contenute) e soprattutto un'iniziativa in cui chiede «che siano effettuate le modifiche legislative necessarie per la cancellazione di tale procedura sul sito ufficiale del Cantone».
Viene ritenuto infatti che la notifica online favorisca l'arrivo in Ticino di padroncini, che nel 2014 hanno creato conseguenze devastanti per l'economia ticinese, «basti pensare che nel solo 2014 sono state oltre 25’000 le persone che hanno raggiunto temporaneamente il nostro territorio per svolgere in totale oltre 673 mila giorni di lavoro. Stiamo parlando di circa 3’000 posti di lavoro a tempo pieno».