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09.03.2016 - 17:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Del Don sbotta: «ecco rispuntare Don Chisciotte e Sancho Panza»

Orlando Del Don reagisce alla nostra intervista a Paolo Camillo Minotti, che ha chiesto l’invalidazione del congresso dello scorso mese di gennaio

BELLINZONA – Non è tardata la reazione di Orlando Del Don alla nostra intervista a Paolo Camillo Minotti, che in buona sostanza ha chiesto in Pretura di invalidare il congresso dell’UDC che ha portato all’elezione di Piero Marchesi alla presidenza. «Ecco rispuntare i Don Chisciotte (Ambrosini) e Sancho Panza (Minotti) della (s)politica ruspante». «Dall'alto del suo trespolo ecco ricomparire Minotti Camillo che qui ci delizia con i suoi gorgheggi sapientemente suggeriti dall'immarcescente Ambrosini», sbotta l'ex capogruppo dell'UDC su Facebook. «Che dire ancora? Mah, forse si potrebbe qui ricordare che Minotti non si è mai presentato alle riunioni della sezione di Bellinzona che lui disconosce, così come non si è mai presentato alle riunioni del partito, e al comitato cantonale UDC. La sezione di Bellinzona non ha però certo bisogno ora di Minotti che, peraltro, è considerata persona "scomparsa" oltre che non gradita da tutti gli aderenti. La sezione di Bellinzona non ha neppure bisogno del beneplacito di Minotti per poter continuare ad esistere come ha sempre fatto. Del resto tutti i membri della sezione di Bellinzona non vogliono avere a che fare con Minotti/Ambrosini - questo è accertato! È forse questa la ragione di tanto astio nei confronti della Sezione, dei suoi membri e del suo presidente Del Don?». «Ah, dimenticavo ... mi riservo di valutare con il mio legale una denuncia nei confronti di Minotti e Ambrosini per calunnia e diffamazione», continua Del Don. «Ma questi sono affari privati che non hanno nulla a che fare con la politica seria che, evidentemente, questi due personaggetti da operetta (buffa) evidentemente non conoscono e non apprezzano. Questi infatti invece di lavorare sulle idee e sui temi caldi della politica del Paese preferiscono privilegiare le luci effimere della ribalta a suon di proclami, dichiarazioni, provocazioni, attacchi e insinuazioni che più becere e ridicole non si può». «Aspetto ora i prossimi capitoli che i due vorranno scrivere e che sicuramente entreranno nei libri di storia e ci civica del Cantone... a futura memoria!», conclude Del Don. «Scusate, ora termino, perché scosso da convulsioni che non mi permettono più di tenere a bada il senso del ridicolo che i due mi ispirano».
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