Politica
21.04.2016 - 17:510
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
«Governo, spiega chiaramente cosa succederà se la tassa verrà bocciata»
Un'interpellanza del PPD chiede al Consiglio di Stato di fare chiarezza su alcuni punti. «E se passasse ma gli introiti fossero minori a 18 milioni? E se ci fosse un ricorso al Tribunale Federale?»
BELLINZONA - Dopo le polemiche fra Zali, Bignasca a Dadò e il voto contrario in Gran Consiglio, il PPD torna a farsi sentire con un'interpellanza, frmata per il gruppo parlamentare da Dadò e Giorgio Fonio, in merito al trasporto pubblico.
«Il voto contrario del PPD non è stato un voto contro il trasporto pubblico, ma è stato un voto contro la proposta della Commissione della Gestione – così richiesta dal Consiglio di Stato – di ridurre di 54 milioni di franchi (da 226,8 a 172,8 milioni di franchi) la quota netta a carico del Cantone, “scommettendo” sugli introiti della tassa di collegamento.
La tassa di collegamento, però, non è ancora entrata in vigore e potrebbe rivelarsi inferiore a quanto preventivato. Il PPD ritiene che il trasporto pubblico in Ticino debba essere garantito senza se e senza ma, tanto più che il voto sulla tassa di collegamento non è un voto a favore o contro il trasporto pubblico», si apre il lungo testo.
Sono messi in dubbio i tempi con cui Zali ha deciso di decurtare il credito che, sottolinea il partito, significa un risparmio del contributo cantonale. In caso di bocciatura della tassa di collegamento alle urne, è stato inserito un messaggio aggiuntivo che prevede misure compensatorie, ma per come è formulato «non escluda la possibilità di ridurre le prestazioni di trasporto pubblico (specifica solo che tale riduzione non sarebbe "automatica"), ne specifica cosa si intenda con "misure compensatorie" (riduzioni di spesa in altri settori, aumento delle tariffe, introduzione di nuove tasse/imposte?)".
Inoltre, diversi deputati hanno messo in dubbio la possibilità che il decreto aggiuntivo porti a qualcosa di concreto: e il PPD cita i leghisti Guerra e Robbiani, nonché lo stesso Consigliere di Stato Zali. E i dubbi hanno fatto votare no ai pipidini, che ritengono «che il trasporto pubblico in Ticino necessiti dei 290 milioni di franchi previsti dal Messaggio del Consiglio di Stato e non possa essere messo a repentaglio dall’eventuale bocciatura popolare della cosiddetta tassa di collegamento, oppure da altre circostanze che annullino o riducano gli introiti di tale tassa».
Secondo il partito, i cittadini devono essere «informati su quale sarà l’approccio del Consiglio di Stato in materia di finanziamento del trasporto pubblico in caso di bocciatura della tassa di collegamento», data la dubbia riuscita della messa in atto di misure compensatorie. Chiede dunque al Consiglio di Stato se «la bocciatura della tassa di collegamento avrà per conseguenza: la soppressione di tratte di trasporto pubblico, l’aumento delle tariffe o l’introduzione di nuove tasse o imposte»: la popolazione non può votare senza conoscere questi dettagli.
In più, se la tassa passasse, qualcuno potrebbe ricorrere al Tribunale Federale, e la stima di 18 milioni è data da un censimento parziale dei posteggi. «Se la tassa di collegamento "funzionerà" - cioè se saranno soppressi dei posteggi – gli introiti diminuiranno di conseguenza, con l’effetto paradossale di mettere a rischio il finanziamento del trasporto pubblico. Considerato che queste ipotesi non sono contemplate dal Decreto legislativo – che prevede unicamente l’ipotesi di bocciatura popolare della tassa di collegamento – è quindi fondamentale avere delle garanzie in merito al finanziamento del trasporto pubblico nel caso in cui la tassa di collegamento dovesse generare introiti inferiori a quelli preventivati».
Per cui il gruppo PPD rivolge al Consiglio di Stato le seguenti domande, chiedendo una risposta entro la seduta del 9 maggio:
«1. Il Consiglio di Stato, prima che le schede di voto siano distribuite, intende informare la cittadinanza ticinese in merito all’approccio che intende adottare nel caso in cui dovesse essere respinta la tassa di collegamento in votazione il 5 giugno 2016, in particolare per quanto riguarda conseguenze di un’eventuale bocciatura sul finanziamento del trasporto pubblico?
2. Il Consiglio di Stato ritiene attuabile l’art. 1 cpv. 4 del Decreto legislativo 5 aprile 2016 allegato al Rapporto n. 7140, così formulato?
3. Il Consiglio di Stato ritiene che il Dipartimento del Territorio possa effettuare contenimenti di costo nell’ordine di fr. 18'000'000.-- annui sulla propria spesa corrente?
4. Il Consiglio di Stato come interpreta il concetto di “misure compensatorie” utilizzato all’art. 1 cpv. 4 del Decreto Legislativo? Il Consiglio di Stato prende in considerazione di introdurre "misure compensatorie" che consistano in nuove entrate (tariffe, tasse, imposte) o nella riduzione delle prestazioni di trasporto pubblico?
5. Il Consiglio di Stato ha già ipotizzato delle misure compensatorie nel caso in cui la tassa di collegamento dovesse essere abrogata o sensibilmente modificata nell’ambito di un procedimento giudiziario? Se sì, quali?
6. A prescindere dall’esito del voto popolare e da eventuali ricorsi, il Consiglio di Stato ritiene possibile che gli introiti della tassa di collegamento siano inferiori a fr. 18'000'000.-- annui?
7. Il Consiglio di Stato come intende garantire il finanziamento del trasporto pubblico nel caso in cui gli introiti della tassa di collegamento fossero inferiori a fr. 18'000’0000.-- annui?»