Politica
26.04.2016 - 11:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
La "botta" da 180 milioni: stime immobiliari, deduzioni fiscali, aumenti, ... ecco come si risaneranno le finanze
Il Consiglio di Stato ha presentato questa mattina l'attesa manovra finanziaria per riportare i conti in pareggio. Moltissimi gli ambiti toccati, tagli, entrate, personale, ora partirà il dibattito
BELLINZONA - Dopo tante indiscrezioni, è stata presentata dal Consiglio di Stato la "spending review" da 180 milioni. Sei gli ambiti toccati: la riorganizzazione dell'amministrazione, la revisione di prestazioni, il contenimento della spesa sulla legislatura, l'aumento dei ricavi e l'aumento dei ricavi sulla legislatura, oltre che le relazioni finanziarie coi Comuni.
Per quanto riguarda la riorganizzazione dell'amministrazione, il Governo pensa di risparmiare 23 milioni in tre anni, proponendo un contenimento delle spese del personale da raggiungere attraverso progetti riorganizzativi che andranno approfonditi e applicati nel corso di questa legislatura. Si va dalla revisione dell'Ufficio tecnico alla chiusura parziale di alcune sedi dell'ufficio esecuzione e fallimenti, dall'accorpamento di alcuni servizi alla riduzione di personale in alcuni settori. Inoltre, si rivedrà la politica dei mandati esterni, riducendoli di circa il 30%, e vi sarà una revisione della procedura di richiesta di rilascio, rinnovo e modifica dei permessi per stranieri, per far fronte ad abusi come soggiorni fittizi, aziende e attività fittizie, matrimoni "di comodo". Anche i singoli Dipartimenti dovranno ridurre le spese, accorpando servizi per ridurre il personale, di 5 milioni.
Le revisioni delle prestazioni possono riguardare i parametri o le modalità di erogazione di prestazioni in quanto tale oppure le forme di finanziamento delle stesse. Spiccano provvedimenti quali l'abrogazione di un articolo della Legge organica comunale per snellire le procedure che portano alla concretizzazione di investimenti comunali, in modo particolare per la realizzazione di opere pubbliche e quali la partecipazione dell'utente ai costi delle prestazioni di cura dei servizi di assistenza e cure a domicilio e conseguente aggravio PC AVS/AI, per esempio per le cure a domicilio degli anziani.
Previsti anche dei riorientamenti della politica familiare. Verranno tolti i 120 giorni di indennità supplementari a chi si vede scadere il periodo di disoccupazione e vive una situazione finanziaria difficile, e bloccati alcuni fondi a favore delle case anziani e delle strutture per disabili, mentre aumenteranno le rette per la frequentazione dei centri diurni per disabili. Si rinegozieranno i costi delle pensioni per asilanti. Come previsto, verranno adeguate le stime immobiliari di circa il 18%, cui seguiranno di conseguenza adeguamenti delle borse di studio. In ambito scolastico, si ridurranno o elimineranno alcuni corsi facoltativi. Ci saranno contenimenti di spesa nell'assistenza sociale, toccate anche USI e Orchestra della Svizzera Italiana, oltre ad alcuni musei.
Confermata anche una riduzione nelle deduzioni per spese di viaggio nell’ambito dell’imposta sui redditi anche in relazione all’obiettivo di incentivare l’uso del trasporto pubblico a discapito del mezzo privato, un'altra voce che aveva fatto discutere. Viene eliminata la distinzione della soglia chilometrica, e rintrodotto un importo forfettario unico di 60 centesimi al chilometro: il guadagno previsto in gettito fiscale è sui 3 milioni.
Il Governo aveva rassicurato i Comuni sul fatto che la manovra sarebbe stata neutra per loro, e infatti precisa come la totalità delle maggiori entrate e dei minori oneri di cui beneficeranno i Comuni grazie alle misure della manovra, e che avranno effetto progressivamente a partire dal 1. gennaio 2017, saranno recuperate dal Cantone.
Una manovra, insomma, che tocca molti ambiti, riducendo, tagliando, eliminando dove possibile. Niente e nessuno è risparmiato, nel tentativo di non penalizzare nessun settore. Presentata anche la nuova legge sugli stipendi dei dipendenti pubblici, con una nuova scala di stipendi e la riduzione delle funzioni, sia nell'amministrazione che nella scuola. A modo loro, anche i Consiglieri di Stato contribuiranno: non saranno assoggettati alla cassa pensioni del cantone come i normali dipendenti, ma verseranno un contributo pari al 9% dell'onorario coordinato e lo Stato non pagherà più la stessa quota del 9%.