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20.05.2016 - 12:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Rocco Cattaneo, «Lega, ricatti da asilo. Il mio no alla tassa è quello di un cittadino»

Il presidente liberale spiega di non aver ancora deciso se rimanere alla testa del partito, elogia Vitta e attacca leghisti e manovra. Infine, svela chi è il suo ghostwriter...

BELLINZONA - Rocco Cattaneo è ormai in guerra aperta contro la Lega, ammette di aver firmato il referendum contro la tassa di collegamento e non ha ancora deciso se sollecitare un altro mandato come presidente liberale. È il riassunto di un'intervista a 360° che il presidente del PLR ha rilasciato al Corriere del Ticino. Cattaneo è duro nei confronti della Lega che sostiene che se non dovesse passare il sì alla tassa si opporrebbe alla manovra. «Questi tipi di ricatti si fanno all’asilo e mi permetto di ricordare alla Lega che è il partito di maggioranza relativa in Governo. Questa minaccia la dice lunga sulla maturità politica della Lega come partito che pretende di governare il Ticino. La manovra finanziaria è stata elaborata e decisa da tutto (dico tutto) il Consiglio di Stato. E poi ripeto sulla tassa voterà il popolo ticinese», spara. Da qualche tempo, risponde agli attacchi del Mattino. «La Lega può replicare agli attacchi dei suoi avversari però i suoi avversari non possono o non hanno il diritto di fare altrettanto? È questo che dobbiamo pensare? È questa l’eredità filosofica del ventennio leghista? Il «"Mattino" è un giornale politico, che parla di politica e la condiziona. Come presidente di partito, mi sento dunque non solo in diritto ma anche in dovere di replicare. L’ho fatto con toni a volte severi ma sempre pacati». Ironizza sulla diceria che dietro i suoi scritti ci sia un ghostwriter («ebbene sì lo confesso: a volte ho chiesto una consulenza a Lorenzo Quadri»), e poi è tornato a parlare della tassa di collegamento. «Il mio no è quello di un cittadino che dice basta a nuove tasse. Non è il momento di imporre nuovi balzelli ai cittadini e alle aziende. Questa tassa non risolverà il problema del traffico e della mobilità. E in questo contesto le soluzioni passano dalla definizione di una strategia, oggi completamente assente, ad azioni concertate». Con Vitta e Farinelli non c'è nessun problema per la decisione del Parlamentino di dire no alla tassa, anzi Cattaneo in merito al suo Consigliere di Stato dice di essere «d’accordo su molti valori, visioni, e progetti che sta realizzando con tenacia e determinazione, come ad esempio la clausola di salvaguardia. Ammiro il suo modo di fare politica», e loda la democraticità del PLR. A proposito, rimarrà presidente? Non ha ancora deciso e scioglierà la riserve entro l'estate. Da una parte, si chiede chi glielo fa fare, dato che per fare il presidente ci si espone ad attacchi e si sacrifica del tempo, ma dall'altra dice di amare il Ticino e di aver voglia di continuare a lavorare. Ritiene i suoi primi quattro anni posiviti, anche se bisogna migliorare la comunicazione. In merito alla manovra, sottolinea i «pochi risparmi sull’apparato amministrativo e burocratico e totale assenza di un piano di investimenti innovativi e di sviluppo strategico, oggi di fondamentale importanza per rilanciare il Ticino. E qui, tema attualissimo, non va pure dimenticata la Riforma fiscale III delle imprese per stimolare investimenti e occupazione».
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