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31.05.2016 - 09:500
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Zero utilità e schizzi di palta»: dopo il Governo, anche Caratti contro Robbiani

Il deputato era stato rimproverato dal Consiglio di Stato in merito a un'interrogazione riguardante un docente, oggi La Regione dedica al caso il suo editoriale, e sono bombe

BELLINZONA - Non è un periodo felicissimo per Massimiliano Robbiani. Dopo la non rielezione in Municipio a Mendrisio, la sua interrogazione in merito al docente Daniele Dell'Agnola è stata criticata prima dal Governo e poi anche da Matteo Caratti, direttore de La Regione. Il leghista aveva accusato il professore di aver scritto, il 10 febbraio 2010, di uccidere i propri allievi. E Robbiani deplorava il fatto che egli non sia stato sanzionato, al contrario di Lelia Guscio, protagonista di un'altra bufera via social. Il Governo ha risposto che la frase era ironica e scherzosa e si inseriva in «un progetto in corso d'opera, attraverso il quale gli allievi hanno poi scritto ottimi testi pubblicati in rete e in un libro. In nessun modo si tratta dell'evocazione di un atto di violenza né tantomeno di una minaccia di ritorsione». Robbiani prendeva di mira anche la pubblicazione di alcune foto di allievi minorenni, che il Consiglio di Stato ha precisato essere stata effettuata con il consenso dei genitori, e la partecipazione di Dell'Agnola alla stesura del nuovo manuale sull'educazione sessuale. «La sua interrogazione, ci si permetta di dirlo, si apre con un articolato cappello in cui fatti puntuali sono frammisti a giudizi di valore, interpretazioni, considerazioni di natura più o meno politica che in larghissima misura propongono una visione caricaturale della realtà, poco consona ad un'interrogazione», si legge anche nel testo, un'aperta critica a Robbiani. E nel suo editoriale di oggi su La Regione Matteo Caratti torna sul caso. «Cominciamo col dire che il personaggio politico (deputato in parlamento e già municipale opportunamente non rieletto a Mendrisio) è di quelli che già si sono fatti notare con sparate ad alzo zero. Tanto per vedere l’effetto che fa…», attacca subito. Ricapitola gli atti che hanno fatto discutere da parte del deputato («utilità per il Paese, zero»), e le risposte del Governo, chiedendosi poi «allora perché mai infangare una persona, se alla fin fine l’interrogante rischia di fare la figura dell’ignorante?». Per Caratti è chiaro: si vuole avvertire, in questo caso Dell'Agnola, che «ovvero, state tranquilli o contro di voi possiamo inventarci di sana pianta brutte storie! Inventarle e veicolarle in modo improprio anche con un siluro parlamentare». Perché, conclude Caratti, «in definitiva, poco importa se poi il governo dopo settimane se non mesi risponde che tutto è a posto e che ti stima. Ormai, nell’attesa, gli schizzi di palta hanno fatto il loro dovere».
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