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12.06.2016 - 12:210
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

«Uregiatti incorerenti» - «chi vuole difendere i pedofili?», è scontro Lega-PPD

Il Mattino attacca i pipidini, dopo l'annunciata iniziativa di Dadò per pene più severe. E il capogruppo e Fonio si arrabbiano, postando allusioni su Facebook: «il caso di Chiasso...»

BELLINZONA - Fra PPD e Lega, scoppia la bagarre sul tema pedofilia. Partendo dal Mattino, il botta e risposta si è spostato sui social network, assumendo toni pesanti. L'antefatto è il processo al docente di Arbedo, la cui pena è stata ritenuta da molti troppo mite. Forenzo Dadò, capogruppo in Gran Consiglio, aveva annunciato la volontà di proporre un'iniziativa per leggi più severe. «È in preparazione l'iniziativa Cantonale "basta pene ridicole" che proporremo al Gran Consiglio. Se sarà sostenuta da tutti i partiti e colleghi la manderemo a Berna, come voce di dissenso di tutti i ticinesi. Poi toccherà ai nostri deputati nazionali il difficile ma doveroso lavoro», aveva annunciato via Facebook. Questa mattina, la Lega tramite il suo settimanale ha accusato il PPD di incoerenza. «Pedofilia: caos uregiatto», è il titolo di un pezzo non firmato. L'autore si dichiara d'accordo con Dadò, ma... «i conti non tornano. L’avvocato difensore del docente pedofilo è il PPD Luigi Mattei. Lo stesso ex maestro è stato consigliere comunale PPD. Ed il ca­pogruppo PPD lancia un’iniziativa chiedendo il pugno di ferro con i pedofili? Per la serie: l’importante è la coerenza, nevvero uregiatti?». L'articolo ha fatto arrabbiare Dadò e Giorgio Fonio. Il capogruppo ha sbottato su Facebook, «chi nella Lega dei Ticinesi vuole insabbiare il reato dello schifo e proteggere i pedofili? Invece di essere felici, invece di fare salti di giubilo e indire un gran concerto in piazza Riforma perché, dopo tanta inerzia anche da parte loro, qualcuno finalmente cerca di porre fine ad una tra le più gravi e schifose ingiustizie di questa madre terra, guarda guarda cosa partorisce questa mattina un cuor di leone in Via Monte Boglia per cercare di confondere e intimidire chi vorrebbe usare il pugno di ferro, nascondendosi (uella che coragg) dietro l'anonimato. Per quale motivo? Perché è forse un estimatore o un amico dei pedofili? A pensar male si fa peccato ma spesso... . A questo punto la domanda è: chi nella Lega è infastidito e vorrebbe insabbiare e proteggere i pedofili?». Accuse e allusioni dure, che non si fermano qui. «Dopo aver gridato per anni e anni agli inciuci di famiglia, agli insabbiamenti nei partiti, agli intrallazzi tra amici degli amici, adesso che non si guarda in faccia a nessuno, ma proprio a nessuno, e si vuole sbattere in galera questa gentaglia, non vi va bene? Avete da rognare? Vi "storcete" sulla sedia? Non vorrete mica che si faccia silenzio, che non si dica nulla e che si insabbi questo reato dello schifo eh...», prosegue Dadò. «D'accordo che qualcuno avrebbe voluto il silenzio, citus mutus, quando è capitato al consigliere comunale della Lega a Chiasso, ma noi il silenzio sulla pedofilia non lo facciamo! Con e su nessuno. Non ci fermerete neanche con questi goffi tentativi di metterci il bavaglio. Chiaro il messaggio o ci vuole il disegnino?». Poco dopo, anche Giorgio Fonio ha voluto dire la sua, sempre via social. «Un articolo scritto per attaccare un partito e una persona, Fiorenzo Dadò, che ha semplicemente e coerentemente avuto l'unica colpa (a loro dire) di aver annunciato il lancio di un'iniziativa cantonale per inasprire le sanzioni contro le persone condannate per pedofilia! Non commento spesso gli articoli di giornale ma qui si è superato il limite. Mi piacerebbe conoscere l'autore di codesto "pezzo", anche se un'idea ce l'ho...». Insomma, velate e pesanti allusioni anche da parte sua. Il leghista Boris Bignasca per contro ha postato che «per me pedofili e terroristi meritano la pena di morte!», aggiungendo tra parentesi «però il PPD è l'ultimo partito che deve parlare, visto che alcuni suoi avvocati di punta difendono i pedofili». La polemica domenicale, su toni accesi, è servita.
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