Politica
09.07.2016 - 19:090
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
I portoghesi del Ticino. «Tifate per noi, almeno in una cosa possiamo essere i migliori»
L'attesa della finale nel bar gestito da una famiglia portoghese. La comunità lusitana conta 8'000 persone ed è ottimamente integrata. «Ci sarebbe piaciuto affrontare la Svizzera, abbiamo tifato per entrambe»
MENDRISIO - Una vita, per un motivo o l'altro, lontana dal paese d'origine, in una nazione che poi diventa casa. Ma con quella patria originaria, in cui si reca magari una volta o due l'anno in visita ai parenti, con cui si tengono contatti coi mezzi di comunicazione, rimane il legame. Chi viene dallo stesso paese, seppur integrato alla perfezione, a volte si ritrova, per usare il proprio idioma, per passare qualche ora assieme. E cosa c'è di più aggregante e identitario del calcio?
Nulla, probabilmente. La nazionale di calcio unisce voglia di stare insieme e orgoglio patriottico. Lo sanno bene i portoghesi in Ticino, una delle comunità straniere più numerose (sono circa più di 8'000), probabilmente meglio integrate: c'è grande attesa per la finale di domani, che vedrà i lusitani opposti alla Francia.
Abbiamo voluto immergerci fra i portoghesi del Ticino, per vedere come la vivono: uno di loro ci ha aiutato e ci racconta la finale. Da quasi 30 anni in Ticino, gestisce un bar, e la prima cosa che colpisce entrando sono le bandiere: quella portoghese affiancata a quella Svizzera. «Tutti noi portoghesi abbiamo tifato Svizzera e Portogallo, sarebbe stato bello trovarci negli ottavi, purtroppo non è successo». E, provochiamo, cosa avrebbe tifato? "«Avrei tifato Portogallo ma sarei stato contento anche se fosse passata la Svizzera».
I rapporti con i ticinesi, spiega, sono «fantastici. In tutti gli anni in cui sono qui, non ho mai sentito di un episodio di intolleranza, davvero mai».
Ma il legame, dopo tutti questi anni, rimane? La nazionale è un simbolo ancora vivo? «Sicuramente sì. Tutti sono contenti e emozionati, ma lo sono soprattutto i giovani di 15-16 anni, come mio figlio. Della finale del 2004, persa con la Grecia, non si ricordano, dunque stanno vivendo una bella esperienza. Noi non abbiamo scordato quella brutta della sconfitta con la Grecia...» I giovani, dunque, amano la nazionale. «Anche per loro il legame rimane forte, credo che tutti noi genitori lo trasmettiamo ai nostri figli».
Si è spesso detto che la squadra di calcio ricopre un ruolo sociologico più importante che in altre nazioni: il Portogallo, e i portoghesi in generale, quando giocano CR7 e i suoi compagni si fermano. Il nostro interlocutore ci parla di voglia di rivincita. «Almeno in una cosa, il pallone, possiamo essere meglio degli altri: siamo sempre dipendenti dall'Europa, dalle decisioni di Bruxelles, dalla troika eccetera, qui invece potremmo primeggiare».
Si aspettava che la squadra potesse essere l'outsider di questo Europeo? «Onestamente ci ho sempre creduto, la squadra è forte e giovane, ma ha anche giocatori di esperienza. Sono sempre stato convinto che saremmo arrivati lontano, magari non in finale ma in semifinale sì. Ora tutto ciò che arriva va bene, se vinciamo naturalmente è meglio ma arrivare sin qui è già stato un traguardo».
Della Francia teme «il fatto che giocano in casa, solo quello: penso all'arbitro, all'ambiente», ma cita una ricorrenza che potrebbe portare fortuna. «Ci sono tre cose che mi fanno ben sperare. Facci caso, l'Italia non perdeva dalla Germania da 30 anni, la Germania non batteva la Francia da 30 anni e noi non battiamo la Francia da 30 anni...» Insomma, non c'è due senza tre... «Sarà la volta buona».
Gli chiediamo chi sarà a suo modo di vedere il giocatore che potrà essere decisivo per i lusitani. Dire Cristiano Ronaldo è forse facile... «Spero lui, ma penso che la squadra sia forte nel suo insieme».
«Credo che i ticinesi ora tiferanno Portogallo», afferma, spiegando che in patria c'è molta attesa, «pensano che possa essere la volta buona». E per chi non ha ancora deciso come schierarsi, gli domandiamo un motivo per tifare Portogallo. «Perché non abbiamo mai vinto. Abbiamo perso una finale soffrendo tantissimo, se vinciamo sarà fantastico».