Borse di studio, Bertoli: «sarebbe una discriminazione classista»
Il Consigliere di Stato socialista contrario alla proposta spiegata ieri da Farinelli. «Verrebbe colpito chi ha difficoltà e deve chiedere aiuti per far studiare i figli. E se un ragazzo abbandona prima della laurea?»
BELLINZONA - Un'idea classista. La proposta spiegata ieri dal capogruppo liberale in Parlamento Alex Farinelli, come portavoce della triade PLR-PPD-Lega riguardo le borse di studio non piace al ministro socialista Manuele Bertoli.Farinelli proponeva di far restituire un terzo dei soldi ricevuti come borsa di studio già a partire dal Bachelor, e non solo dal Master come accade ora. In cifre, si può arrivare a un debito di circa 5 mila franchi annuali, da moltiplicare per gli anni di studio, restituibili in 10 anni. Farinelli ha precisato come si potrebbero fare delle eccezioni in casi particolarmente difficili.«Così si vanno a peggiorare le condizioni di chi già vive in una situazione di difficoltà, mentre al contempo si lasciano benefici a chi oggettivamente non ne avrebbe bisogno», ha detto Bertoli, senza mezzi termini, a La Regione. «Questa misura va a colpire una fascia della popolazione già debole e che non a caso chiede il sostegno pubblico per permettere ai propri figli di conseguire un diploma universitario».E cosa avverrebbe con chi non riesce a portare a casa la laurea? Si troverebbe senza titolo e con un debito. Insomma, chiedere la restituzione di parte delle borse di studio vorrebbe dire «mettere in atto una vera e propria discriminazione classista»: non tutti, a quel punto, probabilmente, potrebbero accedere agli studi universitari.