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22.08.2016 - 13:300
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Caso D'Alessandro, Beltraminelli propone un'inchiesta. E Bignasca: «non ci sono gli estremi per licenziarlo?»

I post su Facebook del professore palermitano, impiegato a tempo parziale presso il DSS, hanno scatenato un polverone. Ci sono insulti a liberali, Lega e UDC, alle forze dell'ordine e alla Svizzera

BELLINZONA - I post su Facebook di Ruggero D'Alessandro, professore palermitano che lavora a tempo parziale per il Dipartimento Sanità e Socialità, hanno scatenato un caso. Dagli insulti a PLR, Lega e UDC, definiti "fascisti e imbelli" a quelli alla Svizzera, criticata per non aver accolto gli ebrei ai tempi della Seconda Guerra mondiale, dalla difesa di un immigrato che aggrediva una ragazza alla legittimazione di atti vandalici, il funzionario è di dichiarata fede comunista e non lo nasconde. Sollecitato, Palo Beltraminelli ha affermato che proporrà di aprire un'inchiesta ai suoi danni. Il caso è nato dal Mattino, e oggi Boris Bignasca, dopo averne già parlato su Facebook, ha inviato un'interrogazione. «Il funzionario pubblico palermitano Ruggero D’Alessandro, professore alle dipendenze del Dipartimento della sanità e socialità del Cantone Ticino con la mansione di Responsabile dell’inserimento socio professionale dell’Ufficio sostegno sociale e inserimento e docente presso i corsi dell’ATTE, si è reso autore di alcune azioni che lasciano a dir poco perplessi. Infatti, nel mezzo della grave emergenza migratoria a cui il nostro Cantone è sottoposto, con ingressi illegali e frotte di finti asilanti che tentano di chiedere asilo in Svizzera o di attraversarla in violazione delle leggi internazionali, D’Alessandro ha utilizzato la mail del Cantone per diffondere un messaggio propagandistico con cui viene chiesto di spalancare le frontiere ai migranti economici e finti asilanti. Mentre le nostre istituzioni e le nostre forze dell’ordine lavorano con impegno per garantire la sicurezza dei cittadini e far rispettare la legge, è alquanto bislacco che dal Cantone partano delle mail del genere, magari pure in orario di lavoro», scrive, riassumendo la situazione, e riportando i post finiti nell'occhio del ciclone. «Alla luce delle tensioni che si stanno verificando presso la nostra frontiera, dei vandalismi di coloro che vorrebbero spalancare le frontiere ai finti asilanti e degli insulti alle nostre autorità e alle donne e uomini che indossano una divisa e proteggono la nostra gente, appare estremamente fuori luogo che un funzionario pubblico diffonda su Facebook una foto offensiva nei confronti delle nostre forze di sicurezza», prosegue Bignasca. «Inoltre, suscita parecchie perplessità che per un posto di lavoro cantonale, sia stato assunto un professore palermitano che non sembra avere molta considerazione e rispetto del paese che lo ospita. Tanto più, tenendo conto della disoccupazione che colpisce i Ticinesi, risulta incomprensibile come mai non sia stato assunto un ticinese per una funzione di quadro nell’amministrazione cantonale». Infine rivolge alcune domande al Consiglio di Stato: «1. Perché è stato assunto un professore palermitano nell’amministrazione cantonale? 2. Quando è stato assunto, da chi e con che procedura? Non c’erano ticinesi idonei alla funzione? 3. Il Governo non ritiene opportuno dare la precedenza ai residenti per i posti di lavoro nell’amministrazione cantonale? 4. Il Governo non ritiene inopportuno che un funzionario pubblico utilizzi la mail del Cantone per diffondere messaggi propagandistici? Il messaggio è stato inviato in orario di lavoro? 5. Come valuta il Governo i commenti offensivi nei confronti della Svizzera e della sue gente? 6. Il Governo non ritiene inaccettabile che un funzionario pubblico definisca i gruppi parlamentari di Lega/PLR/PPD come “fascisti e imbecilli”? 7. Come valuta il Governo che un funzionario pubblico diffonda, con volontà d’adesione, una foto di un atto vandalico anarchico (recante la scritta “Meglio nudi che in divisa”) offensiva nei confronti delle nostre forze di polizia e delle nostre guardie di confine che lavorano duramente per garantire la nostra sicurezza? 8. Il Governo ritiene che un personaggio che si macchia di tali comportamenti, sia adatto ad esercitare l’attività di docente? 9. Il Governo, alla luce dei comportamenti del suddetto funzionario, non ritiene che egli non sia più idoneo a ricoprire una carica all’interno dell’amministrazione cantonale? 10. Che sanzioni intende emettere il Governo nei suoi confronti? Sussistono i presupposti per un licenziamento? Verrà aperta a breve un’inchiesta?»
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