POLITICA
Politica sociale, cultura, asilanti, stranieri e assistenza, amministrazione: la ricetta della Lega
Il Movimento di via Monte Boglia ha reso note otto misure per aiutare a risanare le finanze dello stato, dal taglio della cultura "dello champagne e caviale" sino all'IRE
BELLINZONA - Otto misure per risanare le finanze. La Lega dei Ticinesi ha analizzato la manovra da 180 milioni proposta dal Consiglio di Stato, e ha reso pubbliche le sue osservazioni.Prima di tutto, il Movimento di via Monte Boglia non desidera tagli eccessivi nel sociale a scapito dei ticinesi. «In questo momento di crisi la Lega si oppone a misure eccessivamente incisive nei confronti del ceto medio ticinese. In particolare la Lega si oppone all’introduzione del principio della partecipazione ai costi delle prestazioni di cura a domicilio. Questa misura graverebbe sui nostri anziani ed è dunque da abolire. La Lega si oppone anche all’abolizione dell’art. 10 Rilocc e dunque all’abolizione delle indennità straordinarie di disoccupazione. Queste stesse indennità, intese come straordinarie, vanno date esclusivamente a ticinesi e residenti e quindi esclusi i permessi B».Per quanto concerne gli asilanti, vogliono dire stop a quello che chiamano il "businnes dell'accoglienza", chiedendo «la riduzione degli importi corrisposti alle pensioni dove alloggiano gli asilanti. Questo per limitare quello che ormai è diventato il "business dell’accoglienza". Inoltre la Lega chiede che le spese cantonali in questo ambito vengano plafonate. Il Cantone deve spendere solo quanto ci viene riversato dalla Confederazione e non un centesimo di più».Anche chi, fra gli stranieri, viene in Ticino, deve secondo la Lega pagare di più: si vuole «un aumento considerevole delle tasse per il rilascio, il rinnovo e la modifica dei permessi per stranieri».Non piacciono neppure i comuni recalcitranti in tema di aggregazioni, si «chiede di mantenere nella sostanza il taglio previsto dal governo riguardante i contributi di GeoLocalizzazione. I progetti aggregativi vanno così sostenuti per poter proiettare questo Cantone verso il futuro e per poter migliorare l’efficacie e l’efficienza dell’amministrazione pubblica».La politica del DECS viene definita "dello champagne e caviale" e non va bene, scrive il partito, in un periodo in cui manca il pane in tavola. «È ora di modificare questa deriva e di tagliare spese accattivanti ma superflue che non riescono a creare un vero indotto. Si chiede dunque il trasferimento completo del contributo OSI dalle uscite del Cantone a quelle del fondo Swisslos. La stesso processo di trasferimento si chiede per altre attività altamente deficitarie come la Pinacoteca Züst».L'amministrazione deve essere rivista, in particolare in due settori: cancelleria e CSI, con «una revisione complessiva dell’amministrazione a partire in particolare da due settori che più di altri sembrano spendere troppo e non essere efficaci. La Cancelleria dello Stato deve rivedere i propri compiti e le proprie spese che raggiungono ormai quasi 30 milioni. Riteniamo che una spesa intorno ai 20 milioni sia più che adeguata per i compiti della stessa. Lo stesso discorso vale per il CSI che spende ora quasi 40 milioni, senza che a questa spesa corrisponda un effettivo risparmio nell’amministrazione in termine di digitalizzazione ed efficienza».Infine, «la Lega propone come misura aggiuntiva di risparmio l’inserimento di un articolo teso a limitare l’accesso all’assistenza ai permessi B. Si vuole inserire un tetto massimo complessivo per ogni permesso B per un totale di 15 mila franchi. Oltrepassato questo tetto le prestazioni sociali devono interrompersi»" e vuole che vengano tagliati i contributi all'IRE («ogni commento pensiamo sia superfluo»).
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