Politica
19.09.2016 - 11:150
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Mordasini riparte da Bosia. «Negli anni, governa la destra ma vince la sinistra»
La deputata, al centro di un'indagine per aver aiutato dei migranti minorenni a entrare in Ticino, si prepara a tornare in aula «col sorriso a chiappe stretto». E Mordasini incita la sinistra, «se era facile eravamo liberali».
BELLINZONA - Oggi gli occhi della stampa e del Gran Consiglio saranno inevitabilmente puntati sulla deputata socialista Lisa Bosia Mirra. Fermata mentre aiutava dei profughi minorenni a entrare illegalmente in Ticino, ha diviso il Cantone, fra chi la sostiene e chi la condanna a priori.
Lei ha deciso che oggi siederà al suo posto, e il suo capogruppo Ivo Durisch non ha avuto nulla da ridire in quanto l'inchiesta a suo carico non è concluso e dunque al momento Bosia non è colpevole di nulla.
Corrado Mordasini, da sempre uno dei suoi più strenui difensori, l'ha raggiunta al telefono per il portale GAS social, chiedendole come vivrà il ritorno in Parlamento. Bosia ha specificato di aver impiegato i giorni passati a cercare il bandolo della matassa, in parole povere a riflettere. E questo pomeriggio varcherà la soglia di Palazzo delle Orsoline "con il sorriso a chiappe strette". E dal mito di Diogene vuole "riscoprire le cose che contano veramente nella vita, sapere quello che contiamo, anche colme parlamentari e la voce che abbiamo in capitolo".
Mordasini si domanda perché la sinistra si è identificata fortemente con Lisa Bosia Mirra. E si lascia andare così in una riflessione sul ruolo della sinistra stessa.
«Siamo rapiti da qualcuno che, proprio violando una legge iniqua, ripristina un principio universale di ribellione, che è fisiologico alla sinistra», scrive.
«Perché ci siamo seduti, compagni. Non per cattiveria, ma forse per abitudine. Il c--o ci è venuto grosso e flaccido, ora fatichiamo a rialzarci. Anzi, ci siamo proprio un po’ scordati come si fa. Ci siamo scordati che la cosa veramente importante è il sole. Le solite storie le so. La destra avanza, nessuno ci c--a, sono tutti contro di noi… Ma è questo “perdere” che è meraviglioso, e che rende l’essere a sinistra un’esperienza unica. Siamo cresciuti perdendo, come gli interisti. Ma abbiamo cambiato il mondo negli anni. La destra magari governa, ma vince la sinistra. Abbiamo lottato contro le guerre, per le donne, i gay, i disabili, le minoranze, la popolazione tutta. Nei decenni questo mondo, anche se non ce ne accorgiamo è migliorato. La Svizzera che ieri rapiva i figli alle ragazze madri, oggi le aiuta coi sussidi e i consultori. La Svizzera che ieri lasciava i vecchi a carico delle famiglie, oggi ha l’AVS, le pensioni e le rendite invalidità. Che no, non sono state difese dalla destra».
Per Mordasini, Bosia indica la via, «non quella dei migranti, ma quella della battaglia fuori dalle righe. E non vuol dire per forza violare le leggi, vuol dire lottare, non smettere mai, entusiasmarsi, parlare con le persone, convincerle», concludendo con un «nessuno ha mai detto che è facile. Se era facile eravamo liberali».