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30.09.2016 - 11:120
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Il PLR critico, «la montagna ha partorito il topolino. UDC, non basta»

Dalle colonne di Opionione Liberale, il progetto per applicare "Prima i nostri" viene ritenuto troppo poco. «Preferenza indigena nel privato indipendentemente da Berna: questo dovete ai ticinesi»

BELLINZONA - Dall'UDC ci si attendono misure molto più incisive di quelle proposte nei giorni scorsi per applicare l'iniziativa popolare "Prima i nostri". Il PLR attacca i democentristi attraverso un articolo apparso in prima pagina sull'ultima edizione di Opinione Liberale. «La montagna ha partorito il topolino, si potrebbe commentare così il progetto dell'UDC. Semplicemente», si legge nel testo a firma del segretario cantonale Andrea Nava. La preferenza indigena nel settore pubblico, affermano i liberali, di fatto esiste già, pur senza essere regolata a livello legislativo, «senza che l'UDC proponesse nulla». Riguardo la richiesta al Consiglio di Stato di attivarsi a Berna, «forse ci è sfuggito, ma avevamo come l'impressione che Christian Vitta stesse lavorando per conto del Governo - da mesi, non da ieri - per spingere la preferenza indigena contenuta nel modello ticinese di clausola di salvaguardia. Sentendo i democentristi, evidentemente ci sbagliavamo». Il gruppo di lavoro con politica, amministrazione, sindacati e economia è troppo ampio, al PLR piace l'idea della Commissione a sei del PPD. «Se Lega e UDC vorranno davvero dar seguito alla volontà popolare, dovranno trovare ben altre soluzioni. Con queste proposte, l'UDC ha scoperto l'acqua calda». La sfida sarà infatti applicare la preferenza indigena nel privato, indipendentemente da ciò che si farà a Berna. «È quanto hanno chiesto i ticinesi alla politica. È quanto Lega e UDC devono ai ticinesi. Ma non si sa come».
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