Politica
07.10.2016 - 12:220
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Otto misure di Vitta, a che punto siamo?
Il DFE trae le prime conclusioni. Una ventina di persone hanno intrapreso un nuovo apprendistato per riqualificarsi, funziona anche il corso intensivo per i disoccupati
BELLINZONA - Otto misure per aiutare il mercato del lavoro. Era il pacchetto proposto dal Dipartimento Finanze e Economia (DFE) di Christian Vitta ormai un anno fa. Con un comunicato, viene fatto il punto della situazione: la conclusione è positiva, le misure, alcune ancora in fase sperimentale, stanno funzionando.
La nuova procedura contro le "aziende fittizie", si base su tre livelli e ha fatto sì che l’Ufficio per la sorveglianza del mercato del lavoro (USML) e l’Ufficio dell’ispettorato del lavoro (UIL) portassero a conoscenza dell’Ufficio della migrazione (Dipartimento delle istituzioni) casi tali da permettergli di emettere una trentina di decisioni di diniego o revoca dei permessi di lavoro. Altri casi sono attualmente in istruzione. La strada intrapresa è dunque ritenuta promettente e mette in luce la proficua collaborazione interdipartimentale. Nei prossimi mesi, al fine di ottimizzare il flusso di informazioni tra vari uffici coinvolti, è previsto un ulteriore affinamento delle modalità di funzionamento della misura.
Grazie allo scambio di informazioni con l'Italia, sono state valutate alcune decine di casi, trasmessi dall’Istituto delle assicurazioni sociali del Cantone Ticino (IAS) agli omologhi italiani degli Istituti nazionali della previdenza sociale (INPS) di Lombardia e Piemonte. Secondo il DFE, questo dimostra l'interesse verso il tema, e in un incontro a Milano è stato stabilito che si passerà alla standardizzazione della misura, con la condivisione di 500 nuovi casi sospetti, raccolti dagli ispettori dell’UIL e dell’Associazione interprofessionale di controllo (AIC) nei settori dell’edilizia principale e accessoria.
È stato attivato anche un portale online per la segnalazione dei casi di abuso salariale, e il 10% delle circa 200 segnalazioni giunte all’USML e all’UIL sono partite proprio dal sito.
Il Consiglio Nazionale ha approvato da poco Legge sui lavoratori distaccati (LDist), con un deciso inasprimento delle sanzioni sino a 50 mila franchi, e il Ticino, sostiene il DFE, ha avuto un ruolo importante nel voto.
Il Dipartimento ha anche avviato una collaborazione col Dipartimento Educazione, Cultura e Sport (DECS). Essa ha dato prova di un buon funzionamento: oltre mille aziende sono state coinvolte dalla misura e una su quattro ha dimostrato interesse a ricevere maggiori informazioni e approfondire i contatti con la Sezione del lavoro o la DFP. Ciò ha già portato alla conclusione di alcune autorizzazioni a formare apprendisti e alla segnalazione di posti vacanti con effettivi collocamenti. Considerando che si tratta di una fase sperimentale, i due Dipartimenti ritengono che i risultati siano sicuramente incoraggianti e che andranno valutati su un più ampio periodo di tempo, grazie anche a un affinamento della procedura.
Per promuovere la riqualifica di giovani con difficoltà di collocamento nella professione appresa, formandoli in ambiti con sbocchi concreti, è in vigore dal 1° gennaio 2016 lo specifico assegno previsto dalla Legge cantonale sul rilancio dell’occupazione e sul sostegno ai disoccupati (L-rilocc). I risultati registrati sono in linea con le attese: sono stati finora sottoscritti 19 contratti di tirocinio, la cui formazione è quindi partita con l’anno scolastico appena iniziato. Una candidatura è ancora in corso di valutazione, mentre altri sei posti di tirocinio sono a disposizione degli URC. Vi sono dunque delle opportunità per far partire ulteriori apprendistati ancora nel corso del 2016. Parallelamente prosegue anche l’azione specifica nel settore sociosanitario, con 26 persone che stanno seguendo il relativo apprendistato.
Saranno promossi anche quattro incontri fra ditte e Uffici Regionali di collocamento. Il primo ha fatto registrare il tutto esaurito e un buon interesse da parte delle ditte.
Le misure dedicate al sostegno nella ricerca di un impiego sono state potenziate il 1° gennaio 2016 attraverso, da un lato, un aumento del finanziamento e, dall’altro, grazie a un’apposita formazione del personale. In particolare, oltre al sostegno personalizzato nella ricerca d’impiego, è stato introdotto in via sperimentale il modello già testato con successo nel Canton Berna. Quest’ultimo prevede un nuovo corso intensivo della durata di due mesi, che mostra risultati incoraggianti: il 40% dei collocamenti avviene entro due mesi dalla fine del corso, mentre poco più del 30% già entro la fine dello stesso. Entro il termine del 2016 questo percorso intensivo sarà valutato.