Politica
11.10.2016 - 09:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
«Voi chiacchierate, noi facciamo proposte concrete contro il dumping»
MPS presenta una nuova iniziativa contro il dumping, con segnalazioni e multe per chi licenzia e assume a stipendio minore. E Pronzini attacca gli iniziativisti di "Prima i nostri"
BELLINZONA - A nessuno dei promotori di "Prima i nostri" interessa realmente combattere il dumping. Lo sostiene il Movimento per il Socialismo, che ieri ha presentato l'iniziativa parlamentare "Lotta al dumping, dalle parole ai fatti", dopo il buon consenso raggiunto da "Basta col dumping in Ticino" (che non è però bastato).
Non è legale sostituire dei lavoratori con altri per pagarli meno, e qui rientrano i fenomeni della sostituzione di manodopera indigena e del dumping salariale. Ma come si possono combattere se non si conoscono i casi? È la domanda che si pone Pronzini, a cui l'iniziativa vorrebbe rispondere.
Il Movimento per il Socialismo ritiene "Prima i nostri" inapplicabile oltre che xenofobo. «A promotori interessa difendere una bandiera che permetta di guadagnare il massimo di consensi elettorali», ha detto Pronzini al Corriere del Ticino. Gli iniziativisti puntano su chi non trova lavoro, non su chi per mantenere il posto deve accettare riduzioni salariali. «Mentre questi qui perdevano tempo a chiacchierare, MPS ha fatto una proposta che concretizza la volontà popolare di combattere il dumping», ha scritto Pronzini su Facebook commentando il nulla di fatto nell'incontro di ieri per decidere come lavorare per applicare l'iniziativa accettata dal popolo.
Come combattere questo fenomeno, allora? Pronzini e Giuseppe Sergi propongono un formulario, redatto dall'Ispettorato del lavoro (a cui poi dovrà essere consegnato), che dovrà essere firmato dal datore di lavoro e controfirmato dal lavoratore, con indicazioni quali salario, percentuale d'impiego e tipo di contratto. Il datore di lavoro dovrà render noti anche i posti vacanti e le nuove assunzioni, oltre che le modifiche salariali. E per quanto riguarda i licenziamenti, essi non possono essere evitati ma monitorati: la proposta è di sanzionare chi sostituisce un dipendente con uno pagato meno con una multa pari al 2% della massa salariale.