Iniziativisti contro PPD. «Magari promuovono la commissione e poi votano no in Parlamento...»

BELLINZONA - Ieri il leghista Fabio Badasci, presidente del Gran Consiglio, ha comunicato che non convocherà una riunione dell'ufficio presidenziale: su come organizzarsi per lavorare all'applicazione di "Prima i nostri" dovrà esprimersi il Parlamento, tanto più se si vorrà creare una commissione. Nei commenti raccolti dal Corriere del Ticino, qualcuno punta il dito sul PPD, che aveva proposto per primo la commissione, con un peso importante da assegnare agli iniziativisti. «Mi fa specie quindi che chi ha perso voglia dettare le regole», ha detto Badasci al giornale, Caverzasio ha affermato che sarebbe stato meglio che «Governo e PPD avessero lasciato decidere all’UDC quale fosse la migliore modalità di lavoro da seguire», mentre Gabriele Pinoja ha insinuato «he non facciano il giochetto di promuovere la commissione da un lato, per poi metterle i bastoni tra le ruote e opporsi alle sue conclusioni in Gran Consiglio». E i pipidini cosa rispondono? Maurizio Agustoni ha ribadito come la proposta di creare una commissione (sei membri, uno per ogni gruppo parlamentare, con un presidente UDC) sarà mantenuta. «A parte che dopo il sì popolare, l’applicazione dell’iniziativa spetta a tutti e non solo ai promotori. Ciò detto trovo assurdo che l’UDC non voglia una commissione dove avrebbe la maggioranza assoluta, quando l’alternativa è che i messaggi del Governo sulle modifiche legislative legate a "Prima i nostri" finiscano in commissioni, come la Gestione o la Legislazione, dove solo 6 membri su 17 appoggiano l’iniziativa», ha commentato. E su Badasci, che ha chiamato in causa il suo partito, ha commentato con un sibillino «lascio a Fabio Badasci valutare se il suo è un atteggiamento super partes».