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07.11.2016 - 23:360
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

L'UDC, «bravo Pronzini. Il fronte del no si sgretola»

Matteo Pronzini ha avanzato la proposta di chiedere la modifica del Codice delle obbligazioni. «Finalmente qualcuno ha dimostrato che non è vero che "Prima i nostri" non è applicabile»

BELLINZONA - La proposta di Matteo Prinzini, da noi pubblicata in "Tribuna libera" ieri, è piaciuta all'UDC. Di seguito il comunicato del partito democentrista, in versione integrale. «Mentre che un gruppo di lavoro composto da membri del comitato d’iniziativa è già al lavoro per elaborare e presentare una proposta per l’applicazione dell’iniziativa “Prima i nostri!”, l’UDC prende atto con soddisfazione che il Gran Consigliere Matteo Pronzini, del gruppo Movimento per il Socialismo (MPS), ha finalmente capito che la stessa costituisce un passo decisivo e concreto per la protezione dei salari di chi vive in Ticino e per la salvaguardia di un mercato del lavoro sano e concorrenziale. Il Gran Consigliere Matteo Pronzini propone di mettere in pratica il mandato al Cantone contenuto nel nuovo articolo 14 lett. J inserito nella Costituzione Cantonale con il voto popolare di “Prima i nostri!”. L’UDC si rallegra che, dopo un mese e mezzo dalla votazione del 25 settembre, il muro dell’opposizione preconcetta e strumentale dei partiti del NO cominci a sgretolarsi. La proposta Pronzini smentisce PLR PPD e PS che per mesi e mesi hanno gridato ai quattro venti che l’iniziativa “Prima i nostri!” era inattuabile. Il gruppo UDC in Gran Consiglio sosterrà quindi la proposta del deputato Pronzini di chiedere al parlamento federale di modificare il Codice delle obbligazioni in modo da inserire il divieto dei licenziamenti di sostituzione e del dumping salariale. Il Consigliere nazionale Marco Chiesa, dal canto suo, proporrà nella prossima seduta del parlamento federale a fine novembre un atto parlamentare in questo senso, tra l’altro già in elaborazione, e coinvolgerà il deputato Pronzini nella sua stesura definitiva. L’auspicio è che tutte le forze politiche che rappresentano il Ticino a Berna lo sottoscrivano contribuendo a concretizzare il mandato costituzionale cantonale e l’iniziativa “Prima i nostri!”. Per il bene del nostro Cantone, l’UDC invita altresì il deputato Pronzini a sostenere e a fare sostenere dai deputati della sua area anche le altre proposte che scaturiscono dall’iniziativa “Prima i nostri!”, in particolare la preferenza indigena applicata realmente alle aziende statali e parastatali, ma anche all’economia privata, soprattutto quella che dipende dai sussidi e dalle commesse pubbliche. Un'altra misura che chiediamo a Pronzini (e a tutti i politici ticinesi) di sostenere, è la sospensione immediata di tutte le facilitazioni d’entrata che il Consiglio di Stato ancora concede a padroncini, distaccati e altri frontalieri nonostante che l’Italia violi tutti i giorni i trattati bilaterali; secondo l’accordo di libera circolazione, il doganiere italiano deve chiedere al padroncino o al distaccato in uscita la fattura del lavoro fatto in Svizzera per controllare se queste prestazioni vengono dichiarate alle imposte italiane. Ebbene l’Italia non ha mai ottemperato a questo suo obbligo contribuendo alla concorrenza sleale delle ditte italiane che, non pagando tasse, possono buttare fuori mercato le ditte concorrenti svizzere. Inoltre, come sembra emergere anche dal caso della Consonni di Chiasso, molti lavoratori frontalieri vengono costretti a restituire in patria la metà del salario che percepiscono in Svizzera. In questo modo false ditte “ticinesi” controllate da italiani inquinano il nostro mercato del lavoro. La problematica è conosciuta dal Consiglio di Stato che però non fa nulla. Sulla base del mandato ricevuto dal popolo con l’iniziativa “Prima i nostri!”, l’UDC farà pressione sul Consiglio di Stato – che agli occhi dell’UDC sembra “lavarsene le mani” - affinché metta in pratica immediatamente tutte le misure per evitare che i nostri cittadini vengano licenziati a seguito di una decisione discriminatoria di sostituzione della manodopera indigena con quella straniera (effetto di sostituzione) oppure debbano accettare sensibili riduzioni di salario a causa dell’afflusso indiscriminato della manodopera estera (dumping salariale), come recita il nuovo art. 14 lett. j della Costituzione cantonale. L’UDC si aspetta il sostegno del deputato Pronzini e di tutti i partiti e movimenti che vogliono il bene del Cantone Ticino».
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