BELLINZONA - Poteva il numero di questa settimana di Opinione Liberale ignorare la querelle relativa alla tassa sui rifiuti, votata dal Gran Consiglio e contro cui la Lega ha intenzione di lanciare il referendum?Attilio Bignasca parla di rispetto dei valori leghisti ormai ventennali, ma dall'altra parte vi è il Consigliere di Stato del Movimento di via Monte Boglia Claudio Zali. Il voto, comunque, secondo il settimanale liberale, non avrebbe creato maretta solo nel gruppo leghista.In ultima pagina, vengono riportati tre siparietti. Il primo riguarda Zali e Bignasca, che rimbrotterebbe il suo Ministro: «Anca ul Marco da Lügan, u vureva questa tasa. Chi a comandum nui! Se at ta va mia begn va da r'UDC insema a tö amis Norman Gobbi!».Il terzo siparietto riporta un ipotetico dialogo fra Zali, Caverzasio e Badasci. «Sai caro Daniele? Dovreste rendervi conto che siamo il secondo Partito in Parlamento e abbiamo la maggioranza in Governo. Dobbiamo assumerci le responsabilità. Ma ho come l'impressione che non siamo in grado di farlo. Non vorrei che se ne accorgessero anche i ticinesi», direbbe Zali al capogruppo, che ribatterebbe: «Lascia perdere Claudio! Tanto alla gente non importa, basta gridare in un modo (e poi agire altrimenti», con Badasci che darebbe il via all'applauso di fine spettacolo.Ma è il secondo siparietto ad alzare una questione sinora poco toccata, ovvero quella interna al PPD, dove Sara Beretta Piccoli ha scelto di sostenere il messaggio di Zali, pur contro il parere del gruppo parlamentare. Secondo Opinione Liberale, Dadò avrebbe tuonato: «tu non sostieni un bel niente: o ti astieni o voti il nostro rapporto». Nonostante ciò, Beretta Piccoli è rimasta della sua idea, e i redattori si chiedono quale sia stata la razione di Dadò e dell'autore del rapporto Agustoni.