Politica
16.11.2016 - 19:040
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43
Fonio e le misure dell'UDC. «Questa è politica Xerox»
Secondo il deputato PPD, le proposte del Comitato interpartitico vanno oltre gli obiettivi di "Prima i nostri". Inoltre, per alcune bastava un atto parlamentare e altre sono già in vigore
BELLINZONA - Questa mattina, il Comitato interpartitico a sostegno di "Prima i nostri", con in prima fila Marchesi e Chiesa, ha presentato cinque proposte concrete per applicare "Prima i nostri".
Il documento non è piaciuto al deputato PPD Giorgio Fonio, che tramite Facebook ha commentato come «l'iniziativa lanciata dall'UDC denominata "Prima i nostri", negli intendimenti doveva solo ed unicamente introdurre la preferenza indigena nel mercato del lavoro ticinese».
A suo modo di vedere, invece, le proposte lanciate oggi vanno oltre, e parla, con un termine caro alla Lega, di "politica Xerox". Infatti, ravvisa, due delle idee democentriste sono già applicate, mentre per altre sarebbe bastato un atto parlamentare.
Nello specifico, viene chiesto allo Stato di «dare lavoro e sostegno tramite appalti, mandati diretti, contratti di prestazione, sussidi, eccetera, soltanto a quelle aziende ed entità economiche che si impegnano a rispettare la "preferenza indigena"». «Interessante, ma per modificare la legislazione non era necessario chiamare il popolo al voto, i deputati UDC avrebbero potuto presentare un semplice atto parlamentare», afferma Fonio.
E per quanto concerne l'introduzione del modello di Ginevra (che dà la precedenza ai disoccupati ticinesi) esteso sia al settore pubblico che parapubblico, «idem! Inoltre mi risulta che all'interno dell'amministrazione sia già in vigore questo sistema», puntualizza il deputato PPD.
L'altra misura su cui Fonio dice la sua è la seguente: «Formazione e orientamento: Analizzare i potenziali dei differenti settori economici ticinesi e mettere in atto una strategia di formazione e orientamento per recuperare professioni interessanti e ben retribuite. In particolare allestire un'offensiva sul settore sociosanitario per proteggerci dall'annunciata invasione di nuovo personale italiano».
«Spettacolare questa proposta!», commenta infatti. «Peccato che ci dimentichi di dire che questa misura è già in vigore grazie ad una mozione di Gianni Guidicelli approvata dal Parlamento».