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18.11.2016 - 16:340
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Gobbi, «la prova che "sa po"». Marchesi, Chiesa e Bühler, «detrattori, cosa dite ora?»

Il Consigliere di Stato leghista presenta a sorpresa delle misure volte a premiare nelle commesse pubbliche chi fa lavorare più residenti. I "papà" di "Prima i nostri" gioiscono

BELLINZONA - In molti accusano il Governo di non fare nulla in merito all'applicazione dell'iniziativa "Prima i nostri", anzi di volerla addirittura ostacolare. Norman Gobbi con una mossa a sorpresa ha messo sul tavolo una serie di misure concrete. Gobbi chiede che nei contratti di prestazione e le commesse pubbliche si fissino paletti più stretti sul numero di residente che dovranno essere impiegati da ogni ditta, e chi sgarrerà nel seguire le direttive che derivano dalla messa in pratica di "Prima i nostri" nel settore pubblico, incasserà meno. In particolare, si rivolge ad aziende di trasporto e al settore sociosanitario, e sono previste delle eccezioni che andranno notificate al Consiglio di Stato. Esso, sulla base di un’analisi del mercato del lavoro per le singole professioni, definirà una tempistica entro la quale la percentuale di residenti stabilita dovrà essere raggiunta e indicherà un piano nel quale saranno indicate delle percentuali intermedie e la relativa tempistica. Le commesse pubbliche, poi, andranno a ditte che impiegano, per tutta la durata del lavoro commissionato dallo Stato, un numero minimo di residenti, da raggiungere entro il momento della sottoscrizione o entro un lasso di tempo definito nel mandato, calcolato sulla realtà del mercato del lavoro indigeno delle singole professioni. Dunque, il criterio del numero di lavoratori indigeni impiegati diviene prioritario nella scelta delle aziende a cui affidare commesse pubbliche. «Se il Governo sfrutta appieno il margine di manovra che gli è attribuito, seguire i cittadini è cruciale al fine di dimostrare che il “sa pò mia” invece “sa pò”. Il tutto per lanciare un segnale di sostegno alla nostra economia», ha dichiarato Gobbi al Corriere del Ticino, spiegando di aver agito un po' da Consigliere di Stato e un po' da leghista (in particolare, definire un numero di residenti da impiegare ricorda i contingenti nell'iniziativa del 9 febbraio). Il suo non è un lavoro che si oppone a quello della commissione parlamentare, ma che lo affianca. «Vi sono altri ambiti che esulano dalla competenza del Legislativo e che devono poter essere affrontate dal Governo con modifiche di prassi, regolamenti, ma anche – se opportuno – di leggi. Si trattava di non rimanere con le mani in mano, anche perché qualcuno ha avuto questa impressione. Così però non è mai stato», ha detto, lanciando una frecciatina, dunque, a chi ne era convinto. E sostiene che i colleghi di Governo «hanno già proposto delle modifiche da inserire nei vari mandati di prestazione». Su Facebook, Norman Gobbi ha poi aggiunto l'intenzione di «passare ai fatti il prima possibile, dando seguito alla volontà popolare. Per questo motivo ho presentato la mia proposta di attuazione dell'iniziativa popolare "Prima i nostri", votata ampiamente dal Popolo ticinese». Ovviamente, in casa UDC esultano, con le voci di tre suoi "papà", che hanno postato la loro gioia. «In Governo c'è chi come il suo Presidente, che preferisce schivare l'oliva delegando ad altri i propri compiti e chi, come Norman Gobbi, che fa il proprio lavoro proponendo misure per attuare "Prima i Nostri". Una visione che rispecchia quanto da noi presentato mercoledì alla commissione. Bene! Apprezzo chi ha coraggio, un po' meno chi fa lo struzzo», ha scritto il presidente Piero Marchesi, riferendosi a Beltraminelli. «In Governo c'è chi come il suo Presidente, che preferisce schivare l'oliva delegando ad altri i propri compiti e chi, come Norman Gobbi, che fa il proprio lavoro proponendo misure per attuare "Prima i Nostri". Una visione che rispecchia quanto da noi presentato mercoledì alla commissione. Bene! Apprezzo chi ha coraggio, un po' meno chi fa lo struzzo», ha commentato Marco Chiesa. Infine, Alain Bühler: «Mentre il Consiglio di Stato gioca a nascondino, ecco che il Direttore del DI Norman Gobbi si prende la briga di assumersi appieno il suo ruolo di membro dell'esecutivo e agisce. Grazie Norman! E che figura di palta per tutti gli altri. Ora vediamo cosa hanno da dire i detrattori di "Prima i Nostri"».
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