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25.11.2016 - 16:180
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

I love shopping, ma non per le commesse. UNIA contro i turni del Black Friday

Secondo il sindacato, la giornata di sconti folli porta a violazioni delle norme. E non manca un attacco alla grande distribuzione: «Il CCL che si sta negoziato sarà un guscio vuoto»

BELLINZONA - Chi non ama le tradizioni importate direttamente dall'America, di sicuro non amerà il Blaky Friday (anche se a volte approfittare degli sconti non dispiace a nessuno...). Il giorno successivo a quello del Ringraziamento, caduto ieri, negli USA si dà il via allo shopping natalizio, in cui molti negozi offrono promozioni e sconti. È infatti una giornata importante per tastare il polso della situazione in vista del mese di dicembre. Anche da noi, il cosiddetto "venerdì nero" è divenuto una giornata in cui lanciare prezzi straccati e offerte speciali, basti sentire la pubblicità radiofonica o televisiva o leggere quella sui giornali per rendersene conto. Il sindacato UNIA non gradisce, in particolare punta il dito sui turni massacranti cui sono costrette le commesse in questa giornata. È stata infatti concessa un'apertura straordinaria dalle 7 alle 21, per il sindacato "scandalosa, inopportuna e lesiva dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori". Prendendo di mira il gruppo Manor, il comunicato recita: «Ancora una volta, la grande distribuzione ha esercitato pressioni e strappato un'ennesima deroga alla legge, oltretutto senza rispettare le procedure previste. Secondo le informazioni in nostro possesso infatti, fino a ieri i piani di lavoro delle filiali interessate prevedevano ancora un orario dalle 7 alle 18.30 o alle 19 (a seconda della sede), quando le disposizioni legali impongono che tali piani devono essere comunicati con almeno 14 giorni di anticipo. Ma non solo: in alcuni casi viene addirittura violato il diritto al riposo giornaliero di almeno 11 ore, visto che alcune lavoratrici che hanno concluso il turno ieri sera dopo le 21 (si tenga presente che l'orario di lavoro di regola si protrae oltre quella della chiusura del negozio) questa mattina alle 7 erano già nei rispettivi reparti vendita ad accogliere i clienti in cerca dell'affare da “black friday”, il venerdì nero che da decenni negli Stati Uniti è dedicato allo shopping sfrenato dei megasconti e che ora si tenta di importare alle nostre latitudini. Ma al di là del giudizio su queste presunte mode, UNIA tiene a richiamare gli attori al rispetto delle leggi dello Stato e invita l'Ispettorato cantonale del lavoro ad eseguire le dovute verifiche». Non è, secondo UNIA, un caso isolato: anzi, nelle trattative per il nuovo CCL, si riscontrato forti pressioni. «UNIA ricorda infine come questo atto di prepotenza vada ad aggiungersi a quelli che si registrano regolarmente quando sono in gioco gli interessi della grande distribuzione. Si pensi al comportamento di quei soggetti, membri di una futura Commissione paritetica cantonale del settore, interessati all'estensione degli orari di apertura previsti dalla nuova legge, che da settimane esercitano sui proprietari di commerci pressioni al limite della decenza e fornendo loro informazioni false, nel tentativo di convincerli a sottoscrivere il Contratto Collettivo di Lavoro (Ccl). Un Ccl dal guscio vuoto la cui unica funzione è quella di consentire le aperture prolungate dei negozi».
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