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10.01.2017 - 08:000
Aggiornamento: 19.06.2018 - 15:43

Rossi, «abbiamo il Cantone più bello della Svizzera ma il turismo non funziona. Ai partiti, forse, va bene così»

L'avvocato risponde di nuovo a Mattei: «servono nuove idee, non gli amici degli amici. Piuttosto, finanziamo direttamente macellai e panettieri delle Valli. Ma gli enti turistici e Castelgrande...»

BELLINZONA - Sono volate parole forti, con Germano Mattei che ha difeso con toni duri gli investimenti nelle zone montuose, messi in discussione (per quanto riguarda i finanziamenti alle stazioni sciistiche) da Tuto Rossi ed anche da Matteo Caratti, direttore de La Regione. Tuto Rossi ha immediatamente esercitato il diritto di replica, chiarendo meglio il suo pensiero attraverso Facebook. «Non ha senso finanziare impianti che si sa già fallimentari (tipo impianti sciistici di bassa quota quando si sa già che la neve non arriva più) allo scopo di tenere aperti macellai e panettieri. Preferirei sussidiare direttamente i macellai e i panettieri di valle; costerebbe molto meno e sarebbe più efficace». Aveva infatti detto che non valeva la pena sostenere le stazioni al fine di permettere, per esempio, a macellai e panettieri di poter sopravvivere. Qualcosa da fare comunque c'è, e Rossi non si capacita del fatto che in Ticino su certi temi si è ancora fermi. «Ma c'è un'alternativa migliore; fare funzionare il cervello e la fantasia; inventarsi cose nuove, imprese nuove e redditizie, che dopo il primo finanziamento, possano andare avanti da sole. Ma insomma! Abbiamo il Cantone più bello della Svizzera, abbiamo le valli e le montagne più soleggiate della Svizzera, tutti i turisti che vengono in Ticino rimangono incantati dalla bellezza del nostro territorio, possibile che non riusciamo a creare imprese turistiche che stanno in piedi e che producono ricchezza sufficiente per mantenere i negozi delle valli?». Una spiegazione se l'è data. «In realtà ho il sospetto che ai partiti politici di governo vada molto bene così. Vada molto bene sussidiare gli amici degli amici, con regalie da rinnovare periodicamente. Altrimenti come spiegare che è 20 anni che si dice che gli enti regionali del turismo non funzionano, non si parlano tra di loro e non aiutano il turismo? Già Masoni aveva tentato di mettere in rete tutte queste strutture ma si scontrò con gli insabbiatori e i frenatori. In Ticino gli enti del turismo non devono servire a fare venire i turisti, ma a piazzare i galoppini di partito. Altrimenti come spiegare che alla fine dell'anno non devono presentare un rendiconto dei risultati ottenuti dalla loro attività?». Poi porta un altro esempio: «Il Castelgrande di Bellinzona (nella foto, ndr) potrebbe essere una fonte di reddito enorme. Avete già provato ad affittarlo per organizzare un evento? Bastoni nelle ruote e burocrazia a non finire! Tutti sanno che i vari enti cantonali e comunali che si occupano dei castelli sono in perenne litigio tra di loro. A una grossa ditta che voleva organizzare un mega evento, fu risposto che le tendine avrebbero rovinato il prato. A un'azienda che propose un evento artistico in occasione della apertura di AlpTransit è stato risposto che l'arrivo di 70'000 visitatori era eccessivo, poichè già con 30'000.- avevano avito difficoltà a organizzare i servizi igenici (mica palle!!). Adesso invece di darsi una mossa, creano una nuova struttura con a capo Gian Luca Cantarelli; Gran bravu fiööö par l'amur di diu, ma secondo voi il Municipio di Bellinzona lo ha nominato perchè era il migliore Project Manager del mondo, oppure perché è stato candidato al Consiglio di Stato per il Partito Liberale Radicale?». Insomma, la politica, a suo avviso, ha sempre il suo ruolo. Questa, precisa, è la sua risposta a Mattei. «Lui è per la sua Montagna Viva, sussidiata dall'annaffiatoio partitocratico di cui una volta ha fatto parte (peccati di gioventù; adesso è molto meglio ma ha ancora buoni margini di miglioramento). Io invece sono per la Montagna Viva che elegge i Projectmanager senza guardare la tessera del partito e favorisce i progetti che aiutano davvero i macellai, i falegnami e i servizi delle valli, e non i galoppini dei partiti delle valli», termina.
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