POLITICA
Dal post all'iniziativa in poche ore. Nove firme e le imposte da abbassare del 10% per il ceto medio, Morisoli va alla carica
Lo aveva preannunciato ieri su Facebook, oggi ha presentato un'iniziativa. Si era detto aperto a sottoscrizioni da parte di tutti i movimenti, hanno firmato Pamini, tre democentristi e cinque leghisti
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Morisoli, "pronti a proporre un taglio del 10% sulle imposte cantonali del ceto medio. Magari faremo votare il popolo"

22 MAGGIO 2017
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Morisoli, "pronti a proporre un taglio del 10% sulle imposte cantonali del ceto medio. Magari faremo votare il popolo"

22 MAGGIO 2017
BELLINZONA – Detto, fatto. Sergio Morisoli aveva preannunciato sul suo profilo Facebook la sua intenzione di presentare un’iniziativa parlamentare per chiedere la diminuzione del 105 delle imposte del ceto medio, dopo la votazione sul sacco.

E nemmeno 24 ore dopo il post, ecco il testo, corredato da grafico e dati.

Le varianti proposte dal deputato di Area Liberale sono due: “variante 1: le aliquote fiscali sul reddito di tutte le persone fisiche sono  ridotte del 10% in modo lineare, parimenti del 10% quella dell’imposta sulla sostanza”, poi “subordinatamente variante 2: il carico fiscale (reddito e sostanza) del ceto medio (imponibili superiori ai 40'000 e inferiori ai 120'000 franchi) è sgravato proporzionalmente per un ammontare  complessivo del 10%”.

Lo scopo? “Affinché si ripristini una giustizia ridistributiva tra chi paga, chi spende e chi riceve, e visto che a dover subire e sopportare gli aumenti è sempre e solo il ceto medio e visto che la crisi colpisce in primis i cittadini e le famiglie residenti e che lo Stato invece sta molto meglio grazie al continuo utilizzo della leva fiscale per far cassa”.

Tramite social, Morisoli aveva dichiarato di essere pronto a chiedere in particolare ai deputati leghisti e democentristi di firmare l’iniziativa, pur restando aperto anche verso colleghi di altri partiti. Alla presentazione dell’atto, le firme sono 10, compresa la sua. Vi è quella dell’altro gran consigliere di Area Liberale Paolo Pamini, poi Gabriele Pinoja, Lara Filippini e Tiziano Galeazzi dell’UDC, Boris Bignasca, Gianmaria Frapolli, Amanda Rückert, Mauro Minotti, Ivano Lurati della Lega. Come si vede, nessuno degli altri schieramenti ha appoggiato con la sua firma l’iniziativa.

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