I numeri che vi abbiamo appena elencato sono tratti da una radiografia realizzata dal Caffè sul tema. Ma veniamo alla risposta alla domanda posta in apertura. Secondo i calcoli del domenicale, il Consiglio di Stato ha evaso 168 delle 211 interrogazioni presentate lo scorso anno, mentre altre 40 sono in attesa e 3 sono state ritirate. Il tempo indicato per rispondere alle 168 interrogazioni è stato complessivamente di 759 ore e 50 minuti. Un’ora di lavoro dei funzionari cantonali vale circa 90 franchi. In questo modo si arriva a un costo di 68’400 franchi. Ma mancano ancora una quarantina di risposte e quindi, se la media sarà rispettata, si sfioreranno gli 85’000 franchi di costi.
Il Caffè, nella sua inchiesta, segnala anche i recordman degli atti parlamentari. Al primo posto si situa il deputato dell’MPS Matteo Pronzini, seguito dal leghista Massimiliano Robbiani e dal comunista Massimiliano Ay. Ma c’è chi non ha presentato neppure un atto parlamentare, come i Gran Consiglieri Maristella Patuzzi, Sabrina Aldi, Claudio Franscella o Nicola Brivio.
L’ultimo dato interessante riguarda l’interrogazione più impegnativa a cui il Governo ha dovuto rispondere. In questo caso il primato spetta al capogruppo del PS Ivo Durisch. Gli uffici cantonali hanno impiegato ben 60 ore per rispondere all’atto parlamentare: "Assistenza, assegni familiari integrativi e assegni familiari infanzia".