POLITICA
La rabbia: "PLR-PPD-Lega non hanno il coraggio di dire no al rafforzamento delle borse di studio in campagna elettorale"
La Commissione scolastica ha rinviato la decisione alla prossima legislatura. I Giovani Comunisti: "La destra se ne fa un baffo del diritto allo studio. Cambiamo gli equilibri politici". Il SISA: "scelta codarda e vergognosa"

BELLINZONA – Esplode la rabbia di Giovani Comunisti e SISA: “la maggioranza borghese della Commissione scolastica del Gran Consiglio impedirà al parlamento di discutere in tempo utile la proposta di aumentare le borse di studio. Benché il rapporto fosse di fatto pronto si è preferito spostare tutto alla prossima legislatura così che si perda almeno un anno per la sua attuazione”, scrivono i Giovani del PC.

Erano stati proprio i giovani, raccogliendo firme coordinati dal SISA, a chiedere l’aumento delle borse di studio ed anche la deputata Daniela Pugno Ghirlanda se ne era occupata con un’iniziativa parlamentare che godeva dei favori del DECS.

Ma ora tutto fermo. “In pratica la destra se ne fa un baffo del diritto allo studio e non vuole ammettere in piena campagna elettorale di essere contro le famiglie che fanno fatica a mandare i loro figli all’università”, prosegue la nota, che termina con un invito perentorio: “ecco perché è importante cambiare gli equilibri politici nel Gran Consiglio di questo cantone il prossimo 7 aprile votando la lista 9 del Partito Comunista e mantenendo una rappresentanza comunista, di opposizione ma costruttiva e vicina ai bisogni degli studenti e dei loro genitori. I liberali sono fin troppo bravi a uscire via mezzo stampa a sostegno degli aiuti allo studio ma poi, nel segreto delle commissioni parlamentari, a ritardare le decisioni così che per un altro anno resti tutto lettera morta”.

Non meno furibondo il Sindacato Indipendente degli Studenti e degli Apprendisti: “una scelta vergognosa e che non esitiamo a definire anche codarda”, scrivono” Sì, codarda, perché l’ormai nota petizione promossa dal SISA e corredata da oltre 2200 firme giace sui banchi della commissione da ormai quasi un anno, eppure in tutto questo tempo “non si è ancora riusciti a trovare il tempo di fare gli approfondimenti necessari” a riparare il danno causato dai tagli degli ultimi anni. Ricordiamo che, a seguito delle misure di risparmio in questo ambito, le richieste accolte dall’Ufficio degli aiuti allo studio diminuirono di un quarto, mentre lo Stato riuscì a tagliare ben 5 milioni per questa spesa (soldi tutt’altro che “risparmiati”, dato che furono semplicemente accollati alle famiglie dei ceti medio-bassi). Solo la pressione esercitata dagli studenti aveva permesso di ottenere dei primi miglioramenti da parte del governo, mentre dal parlamento si attendeva ancora la decisione riguardo l’innalzamento del tetto massimo delle borse di studio, fermo da anni a 16’000 CHF mentre l’Ufficio federale di statistica stima un fabbisogno medio di 25’000 CHF”.

E aggiungono: “In poche parole: oltre al danno, la beffa! Dopo aver tagliato ovunque possibile negli aiuti sociali e nel servizio pubblico (istruzione compresa), ora i deputati di PLR, PPD e Lega non hanno nemmeno il coraggio di dire pubblicamente di essere contrari ad un rafforzamento delle borse di studio, rinviando il dibattito ad un meno burrascoso periodo post-elettorale. Che dire? Le manovre elettorali dei partiti borghesi sembrano valere di più del diritto allo studio delle nuove generazioni, costrette ad aspettare in un angolo che i politicanti di turno decidano della loro sorte”.

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