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04.07.2019 - 13:300

La nuova vita di Frapolli. "La candidatura uno spartiacque: ora libertà e flessibilità! E se il PPD mi chiamasse..."

L'ex Direttore di TicinoTurismo ha cominciato da pochissimi giorni una nuova attività lavorativa. "Mi sto rendendo conto che la necessità di doversi spostare in ufficio è cambiata. Il nostro Cantone ha un grande potenziale turistico"

BELLINZONA – Un nuovo lavoro in proprio, con la possibilità di gestirsi. Portoni che si sono aperti dopo porte che si sono chiuse. Un percorso nuovo che prende avvio da quello vecchio, ovvero da una candidatura che lo costrinse a lasciare TicinoTurismo. Elia Frapolli oggi è carico per la nuova sfida che ha appena iniziato, felice di quanto fatto. E non esclude un domani di poter tornare a mettersi a disposizione in politica.

Ha appena iniziato un nuovo lavoro, il 1° luglio. Ce ne parla?

“Sono in un certo senso tornato a fare ciò che facevo prima di essere direttore di TicinoTurismo. Mi occupo di consulenza in ambito turistico, per cui soprattutto studi di fattibilità, business pla. Il punto è dare una mano a progetti turistici che vogliono nascere o migliorare, metter loro a disposizione competenza, esperienza e idee. Partirò dal Ticino, dove ho già ricevuto dei mandati, ma in seguito mi aprirò anche verso il resto della Svizzera e ilNord Italia. C’è poi l’idea di collaborare con un’ importante società svizzero tedesca, ma è ancora presto per parlarne”.

Il Ticino turistico può svilupparsi maggiormente rispetto a ora, dunque?

“Sì, l’ho sempre detto anche quando ero a TicinoTurismo. Il potenziale è enorme e ci sono dei margini di sviluppo importanti. Ci vogliono le competenze giuste ed è necessario conoscere bene il mercato. Bisogna fare in modo che ciò che chiede il turista - che a volteha esigenze diverse dalle nostre - combaci con l’offerta del territorio. Qui c’è tanto da fare, perché non sempre accade. Il turista cerca qualcosa che l’operatore magari non offre, e basterebbe a volte relativamente poco. Un viaggiatore può scegliere fra centinaia di destinazioni, se viene qui è perché sa di trovare ciò che vuole”.

Ci ha servito su un piatto d’argento una domanda da un milione: cosa cerca il turista?

“Il punto è che turisti di diverso tipo cercano cose diverse. E ciò non dipende solo dalla loro provenienza. Una famiglia per esempio cerca qualcosa di diverso dal turista d’affari. Poi i periodi dell’anno, chi viene in autunno non vuole lo stesso di chi arriva d’estate. La difficoltà, la sfida è intercettare la persona giusta nel momento giusto e capire su chi può puntare ogni singola struttura. Per esempio, chi è in centro città avrà un turismo diverso da chi è in Valle. Sono turisti diversi, ed anche le attività di marketing per intercettarli devono essere diverse. Non funziona chi dice di avere tutto per tutti”.

Ha pubblicato una foto mentre lavorava dal lago di Naret a 2000 metri. Quanto conta la libertà in questo momento?

“Mi sto rendendo conto che nel lavorare di oggi la necessità di doversi spostare in ufficio è cambiata. Ho scelto di non avere un ufficio, mi lascio la possibilità di lavorare da casa, in uno spazio di co-working, a volte anche da luoghi un po’ insoliti su un furgoncino che fa da ufficio. È un modo per risparmiare tempo e risorse. A proposito di flessibilità,oggi ho iniziato a lavorare alle 5, poi però ho preso alcune ore libere più tardi. Io credo che questa libertà dovrebbe essere estesa. È un tema che anche la politica dovrebbe affrontare. Sappiamo infatti quanto ad esempio gli spostamenti casa ufficio creino sprechi di tempo, problemi ambientali e di traffico".

Ai tempi della candidatura diceva di non avere un piano B. Quando è maturata questa idea?

“Piano piano nei mesi di riflessione dopo le elezioni: ho avuto tempo per pensare. Ho scelto di non rimettermi in gioco come dipendente, pur avendo ricevuto alcune proposte. Volevo lasciarmi la libertà che per me è fondamentale, di poter mettere tempo e competenze a disposizione di progetti diversi. È un privilegio che ha anche dei rischi, non si è ovviamente sicuri di avere lo stipendio a fine mese. Ma si può scegliere e ci si può dedicare a più progetti, decidendo del proprio tempo: il mio primo giorno di lavoro è stato una domenica, per esempio, ma al fresco a 2000 metri”.

Quindi la candidatura è stata una sorta di spartiacque, è vero?

“Tutto sommato si è trasformata in un’opportunità e uno sprone, nel senso che se non mi fossi candidato probabilmente sarei ancora a TicinoTurismo anche se col senno di poi è difficile dire. Sicuramente l’esperienza è stata positiva, nonostante dei momenti complicati, come l’aut aut di TicinoTurismo. Mi è mai venuta voglia di rinunciare a candidarmi e rimanere? No, non è nel mio carattere, avevo deciso di giocarmi la candidatura, di farlo fino in fondo, di non mettere in difficoltà nessuno e non mi sono mai pentito. Tornando indietro non cambierei nulla, sebbene riconosco che alcuni istanti sono stati difficili. Anche sapendo di non essere eletto? Sì, vedendo come è andata sono felice di come fluiscono le cose”.

In che rapporti è col PPD? L’esperienza politica è chiusa?

“Non essendomi candidato per il Gran Consiglio in questo momento non ricopro nessun ruolo politico attivo, però continuo a seguire la politica con interesse. La voglia di portare nuove idee e prospettive diverse c’è sempre ed in questo momento invece che nella politica la esprimo nel lavoro. Fare il consulente vuol anche dire aiutare a far nascere progetti, risolvere problemi, soprattutto mettere a disposizione competenze di chi ne ha bisogno”.

Tornando al PPD, cosa pensa della possibile congiunzione col PLR?

“Non essendo attivo, preferisco non esprimermi”.

Ma lei sarebbe pronto a rimettersi in gioco, se il PPD la cercasse?

“Dipende dal caso, dalle circostanze, dal ruolo. Non a priori, dipenderà dal momento. Quando mi è stato chiesto ero pronto, lo potrei essere anche un domani, bisognerà vedere la conformazione del mio lavoro, della mia famiglia. Quel che voglio fare ora è lasciare tutte le porte aperte, dedicandomi a progetti che mi piacciono, lasciando fluire tutto e godendomi la libertà di questo momento della mia vita. Non ho ancora iniziato e il lavoro c’è già, è davvero un bel segnale!”

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