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11.12.2019 - 13:490

La gioia del PLR: "Cassis rappresenta oggi l’emblema dei “buoni uffici” della Svizzera nel mondo. PS e Verdi, non tutto e subito..."

I liberali ticinesi festeggiano la riconferma del loro rappresentante, la cui azione "si è dimostrata particolarmente incisiva in particolare nel voler definire i rapporti con l’Unione europea, il nostro principale partner economico"

BERNA – Non poteva che essere festa grande per il PLR ticinese che “saluta la conferma del Consigliere federale Ignazio Cassis, rieletto quest’oggi dall’Assemblea federale. La Svizzera si è confermata oggi quella straordinaria “Willensnation” che grazie al federalismo consente la convivenza pacifica e virtuosa tra diverse lingue e culture, tra realtà cittadine, rurali e alpine, tra diverse religioni e sensibilità”.

“Il seggio di Ignazio Cassis era messo discussione dai Verdi e dai Socialisti che ne chiedevano la sostituzione sull’onda del risultato ottenuto alle recenti elezione federali. Ha prevalso invece il rispetto della stabilità del Consiglio Federale nel quale l’azione del Consigliere federale ticinese si è dimostrata particolarmente incisiva in particolare nel voler definire i rapporti con l’Unione europea, il nostro principale partner economico. Su questo tema, particolarmente caro alla popolazione ticinese, è stato finalmente messo sul tavolo un progetto che contiene tutti gli elementi per uscire dall’impasse con i nostri vicini. La popolazione potrà finalmente esprimersi secondo il principio della democrazia diretta che ha sempre permesso alla Svizzera di avanzare insieme trovando soluzioni virtuose”, si legge in una nota.

Ignazio Cassis viene definito colui che “rappresenta oggi l’emblema dei “buoni uffici” della Svizzera nel mondo. Numerosi sono stati i successi della nostra diplomazia, come il recente intervento per la liberazione di un prigioniero statunitense in Iran, valso al nostro Paese il plauso da parte della comunità internazionale”.

I liberali vanno oltre: “La decisione odierna dell’Assemblea federale ha anche ribadito un chiaro “NO” confederale alla politica del “tutto e subito”. L’avanzata dei Verdi alle recenti elezioni è evidente, ma non al punto dallo stravolgere la formula magica che ha fatto la storia del nostro Paese. In questo contesto lascia semplicemente sgomenti che i rappresentanti ticinesi di Verdi e PS abbiano voltato le spalle all’unico rappresentante della Svizzera “che pensa, scrive, parla e sogna in italiano” in governo, facendo strame della rappresentatività delle minoranze in governo sancita dalla Costituzione.Per il PLRT è fondamentale che la Svizzera italiana possa continuare ad essere rappresentata in Consiglio federale quale segnale di coesione e di attenzione alle specificità delle minoranze del Paese, premessa importante affinché tutti si possa tornare ad occuparsi di progettualità e ad investire sul nostro futuro a favore delle cittadine e dei cittadini del nostro splendido paese”, rimarca.

A sostegno della riconferma del ministro ticinese un gruppo di oltre 50 persone partito all’alba dal Ticino ha raggiunto Berna per “farsi sentire” con una “carovana dell’italianità”. Una presenza simpatica e festosa che testimonia la voglia di partecipare e di avvicinare Berna al Ticino.

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