BELLINZONA – Le elezioni comunali non si terranno al 5 aprile, come era previsto, ma fra un anno. Lo hanno annunciato in una conferenza stampa Norman Gobbi, Direttore del Dipartimento delle istituzioni e Marzio Della Santa, Capo Sezione degli Enti locali.
“La decisione non è stata facile, abbiamo affrontato il discorso coi partiti e i rappresentanti del comuni”, ha spiegato Norman Gobbi. “Non c’è una soluzione perfetta in questo caso, sia nel mantenimento del voto con tutte le difficoltà del voto da parte della popolazione, sia in questa scelta da noi c’erano dei vantaggi e degli svantaggi, delle opportunità e delle sfide. Abbiamo analizzato il processo di voto, con analisi critica di ogni singola base”.
Una criticità, a suo avviso, è quella legata a cittadini ospedalizzati oppure residenti in strutture socio-sanitarie, che non possono al momento essere raggiunti da congiunti che potrebbero aiutarli. Anche i cittadini ticinesi che vivono all’estero non potrebbero recarsi fisicamente ai seggi.
“Anche la gestione del voto stesso sarebbe stato difficile”, ha continuato Gobbi, che ha precisato come da parte dei partiti c’era una leggera maggioranza a favore del mantenimento del voto, non comunque monolitica. “Il personale amministrativo è ridotto, avremmo avuto difficoltà ai seggi. Il voto al seggio, ritenute le misure di protezione che invitiamo ripetutamente tutti a rispettare, sarebbe stato problematico, così come lo spoglio che richiede molte persone. Le criticità citate non davano la possibilità di votare in sicurezza”.
I Comuni stessi preferivano il voto, e per non avere problematiche come avvenuto per la chiusura scuola, ma il Consiglio di Stato, in modo collegiale, ha deciso di fermarsi. “Il focus è garantire la sicurezza a livello sanitario. Non tutti potevano votare e non sarebbe garantita l’università del voto, così come non vi è la serenità necessaria. L’auspicio è che i nostri candidati abbiano la passione che li induca a ricandidarsi”.
Il leghista ha spiegato che “l’evolversi del Coronavirus e l’impatto che ha sulla percezione della gente e soprattutto sulla sua salute non ci lasciano tranquilli”.
Gobbi ha ringraziato chi si è candidato, ed anche i Municipali e i consiglieri comunali in carica in un momento difficile. “Molto si è fatto, molto si farà, le difficoltà maggiori le affronteremo nelle prossime settimane. Serve responsabilità pubblica e non solo individuale: sono fiero delle risposte date dai Comuni”.
Chi desidera elezioni tacite, può indicarlo e il Consiglio di Stato darà una finestra temporale. La legislatura che comincerà nel 2021 sarà di tre anni. Fra un anno bisognerà ricandidarsi, a chi aveva deciso di lasciare il posto si chiede di rimanere in carica almeno sino alla fine del periodo di crisi, poi verranno avviate le procedure per sostituirli. Alla domanda posta da qualcuno su un possibile rimborso dei candidati, Gobbi ha specificato come la priorità non è decisamente quella bensì la volontà di rilanciare, una volta terminata la crisi, l’economia ticinese.
“Come ha sottolineato Gobbi, è un momento delicato per la politica ticinese, soprattutto locale. Penso che l’elemento saliente sia la preoccupazione del Consiglio di Stato e di tutti noi per i cittadini che stanno affrontando un momento difficile, a loro va l’attenzione delle istituzioni. Il voto è la massima espressione di democrazia ma servono le condizioni necessarie, e la scelta va presa come un elemento che le favorirà”, ha aggiunto Marzio Della Santa, Capo Sezione degli Enti locali.
Al momento non si sa se si andrà alle urne per alcuni appuntamenti cantonali, comunali ed anche federali già fissati nei prossimi mesi, dall’aeroporto alla libera circolazione. Si deciderà in seguito.