BELLINZONA - Almeno 40mila parcheggi, se possibile interrati e non distanti dalle stazioni FFS. Questa è la proposta, presentata in una mozione interpartitica, per combattere il traffico sempre più problematico in Ticino. A inoltrare l'atto parlamentare, ritenuto urgente, Andrea Sanvido per il Gruppo Lega dei Ticinesi e Arnaldo Caccia per il Gruppo il Centro + Giovani del Centro.
Come premessa riportano alcuni numeri: "Le auto private occupano oggi la parte maggioritaria dei metri quadrati di asfalto del Cantone, di conseguenza si deve trovare una soluzione al loro stazionamento per risolvere il traffico congestionato che se una volta concerneva solo gli orari di punta, oggi invece occupa quasi 13 ore consecutive al giorno. Analizzando il numero di persone che si spostano per lavoro in Ticino ci troviamo con il seguente numero: lavoratori totali 241'200 di cui stranieri 128'800 dei quali frontalieri 78'230 (per ora). Dobbiamo quindi trovare il modo di poter evitare colonne nei centri urbani e sulle nostre autostrade e spingere concretamente gli automobilisti a posteggiare la propria vettura lontano dai centri urbani e utilizzare i mezzi pubblici per recarsi al lavoro".
Un problema sempre più sentito, se è vero che l'Associazione svizzera dei trasportatori stradali ha chiesto misure, sottolineando come nel 2022 le ore di ingorghi sono state 39'863, con un raddoppio in dieci anni. "E anche se, con il 22,77%, il tasso di crescita è leggermente inferiore a quello del 2021, che raggiungeva addirittura il 43,9%, le cifre sono difficilmente paragonabili a causa, da un lato, della normalizzazione post-coronavirus e, dall’altro, dell’aumento vertiginoso delle cifre, che supera massicciamente i soliti valori del passato”, si leggeva in una nota (leggi qui).
Proseguono il leghista e il rappresentante del Centro: "A nostro modo di vedere ci ritroviamo quindi obbligati a creare dei posteggi collettivi per almeno 40'000 auto (quantitativo prudenziale), e questi stalli non devono ovviamente essere posizionati nei centri urbani, ma fuori da essi. Una possibile soluzione può essere quella degli autosili interrati per non rovinare il colpo d’occhio oppure in taluni casi degli autosili multipiano con la capienza di 2000 posti auto", proseguono Sanvido e Caccia. "Il tutto dovrà avere il collegamento con il traporto pubblico, dove il nostro Cantone ha investito milioni di CHF per renderlo sempre più al passo coi tempi e soprattutto sempre più facilmente raggiungibile dai cittadini ticinesi. L’ubicazione di questi autosili dev’essere vicino alle stazioni FFS o punti percorribili dai mezzi pubblici".
I costi, sono elevati, ne sono consapevole. "Un investimento di questo tipo richiede uno sforzo economico non indifferente, ed è per questo che secondo noi bisogna far intervenire in questa operazione anche l’economia privata affinché possa partecipare agli investimenti ed ai costi di gestione attraverso un accordo di partenariato pubblico-privato. Anche i fruitori dei futuri stalli verranno chiamati alla cassa, attraverso un metodo tariffario interessante sotto forma di abbonamenti".
E chiedono al Governo:
"1. Cosa pensa il Consiglio di Stato della proposta presentata dagli scriventi?
2. È possibile preparare uno studio di fattibilità per l’edificazione di questi autosili? delle possibili correzioni onde ridurre le ore di colonna, improduttive ma costose, per accedere ai centri urbani per motivi commerciali e di lavoro, il tutto migliora anche la qualità di vita del lavoratore.
3. In alternativa quali sono i piani del Consiglio di Stato per risolvere il problema del traffico nel nostro Cantone?".