POLITICA
Riforma fiscale, lanciato il referendum. "No a sgravi a chi non ne ha bisogno"
Si è costituito il Comitato "Stop ai tagli", composto da partiti di sinistra e sindacati. "Il preventivo è in rosso di 105 milioni nonostante i cospicui tagli, serve più che mai una redistribuzione equa delle risorse"

BELLINZONA - Sarà lanciato un referendum contro la riforma fiscale approvata questa settimana dal Gran Consiglio. Una mossa che era nell'aria e che è stata ufficializzata in una conferenza stampa da quello che si chiamerà Comitato "Stop ai tagli", e sarà composto da forze di sinistra e sindacati (in particolare, Coordinamento donne della sinistra, Forum Alternativo, Giovani Verdi, Gioventù Comunista, Gioventù Socialista, MPS, OCST, Partito Comunista, Partito Operaio e Popolare, Partito Socialista, Più Donne, SEV, SISA, SIT, SSM, Syndicom, UNIA, USS, Verdi e VPOP).

"La riforma favorisce chi guadagna cifre astronomiche, proponendo infatti una riduzione dell'aliquota massima al 12% per chi ha un reddito imponibile di almeno 300'000 franchi - questo corrisponde a un regalo fiscale per chi percepisce un salario netto mensile di almeno 30’000 franchi, con la giustificazione di stimolare l’economia", si legge nella nota inviata in redazione. "Tuttavia, questa manovra comporterà minori entrate stimate a 96 milioni di franchi all'anno per Cantone e Comuni. In sostanza, un nuovo regalo ai ricchi a discapito della redistribuzione equa delle risorse e del rafforzamento del Servizio pubblico. In questo particolare periodo storico, di fronte alle difficoltà reali della popolazione, come ad esempio l’esplosione dei premi di cassa malati, la perdita del potere d’acquisto a causa dell’inflazione o ancora la precarizzazione del mercato del lavoro, proporre una politica fiscale basata sugli sgravi ai redditi più elevati è a dir poco incosciente", proseguono i referendisti, facendo notare che "le disuguaglianze stanno aumentando e la politica deve lavorare per una redistribuzione equa delle risorse, garantendo sostegno a chi ne ha più bisogno e imponendo una tassazione equa a chi può permetterselo. In questo modo si costruisce una società più giusta e solidale, che rispetta e protegge i diritti di tutti i suoi cittadini e di tutte le sue cittadine".

A loro avviso, "questa riforma fiscale è ancora più incomprensibile se inserita nel contesto politico e finanziario del Cantone: il preventivo 2024, nonostante proponga 130 milioni di tagli sui sussidi di cassa malati, sui salari dei dipendenti pubblici e sui contributi al settore sociosanitario, prevede un disavanzo di 105 milioni. Ora più che mai, con le finanze in profondo rosso a causa dei quasi 200 milioni di sgravi degli ultimi anni, non c’è margine per nuovi sgravi a chi non ne ha bisogno!". 

Dunque, ecco la raccolta firme per portare i cittadini alle urne per decidere se vorranno modificare il voto del Gran Consiglio.

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