MENDRSIO – Il caso dei “Mori sbiancati” alle Processioni storiche approda sul tavolo del Consiglio di Stato. Il deputato leghista (e municipale di Chiasso) Stefano Tonini ha infatti presentato un’interrogazione ponendo tre domande. Le principali sono due: risultano pressioni da parte dell’UNESCO - dopo il riconoscimento delle Processioni come patrimonio culturale immateriale - per eliminare il “blackface”, vale a dire il trucco dei figuranti? E ancora, questa polemica non rischia di essere una sorta di boomerang, innescando nella popolazione reazioni contrarie a quelle sperate? Insomma, fomentando in un certo senso il razzismo?
“L’attaccamento della popolazione del Mendrisiotto e di tutto il Ticino alle processioni storiche di Mendrisio – scrive Tonini nella premessa - è molto sentito e importante; per questo motivo, sta facendo discutere la decisione presa dal Consiglio di Fondazione delle Processioni della Settimana Santa di Mendrisio di non dipingere il viso di nero dei volontari che da sempre sono inseriti nel ruolo dei “Mori” (che accompagnano il Tetrarca della Galilea, Erode Antipa, a cavallo e a piedi), a partire dall’edizione 2024.
La Fondazione in un comunicato spiega i motivi che l’hanno spinta a prendere tale decisione, parlando d’inclusione e che non vi è alcun riferimento a discriminazioni di genere. Tutto questo però, a mio modo di vedere, potrebbe snaturare quelle che sono la storia e le tradizioni di un territorio che ama questo evento indipendentemente dai mori”.
Tenuto conto dei rapporti tra Consiglio di Stato e Commissione Svizzera dell’UNESCO, il deputato sottopone tre domande:
1. Il Governo è a conoscenza di pressioni/imposizioni/suggerimenti da parte dell’UNESCO per togliere il “blackface” dalle processioni storiche di Mendrisio?
2. Il Governo condivide l’opinione della grande maggioranza dei cittadini che non individua alcuna forma di razzismo o altro nel vedere sfilare persone con il viso dipinto di nero e questo in ragione della tradizione che viene tramandata da secoli?
3. Il Governo non ritiene che vi siano altre iniziative ben più importanti per affrontare e sradicare il fenomeno del razzismo e che con tale decisione si spinga a una controreazione ancora più dannosa ai fini del discorso contro il razzismo?