LUGANO - Non ci saranno conseguenze dirette per la realizzazione del PSE, anche se non è detto che HRS darà, in futuro, ancora fiducia a GTL. Lo ha detto la società che gestisce i lavori al Polo e che ha scelto l'azienda finita al centro delle polemiche per un credito Covid incassato in modo non corretto ai microfoni della RSI.
Nel 2020, infatti, un dirigente e un impiegato di GTL hanno beneficiato di quasi 300mila franchi supplementari di indennità di lavoro ridotto, frutto però di una truffa.
Secondo l'MPS, che ha interrogato il Municipio di Lugano per capire che cosa vorrà fare in merito alla vicenda, dato che l'impresa è attiva in uno dei progetti comunali più importanti degli ultimi anni, si tratta di "soggetto che non esita a spaccare i prezzi pur di far fuori la concorrenza e che esercita un tasso di sfruttamento sulla forza lavoro fra i più brutali: lavoro sotto la pioggia, ritmi elevati, pressione sul personale in malattia e in infortunio per riprendere al più presto il lavoro, licenziamenti nel caso in cui queste forme di assenteismo giustificato superino un lasso di tempo troppo lungo, “politica di dissuasione” nei confronti delle proprie maestranze affinché non partecipano alle mobilitazioni sindacali", oltre che azienda di riferimento dell'ex presidente del Lugano Renzetti e sponsor storico del club. "GTL SA, Renzetti e HRS/Credito Svizzero avevano saldato la loro alleanza strategica per conquistare il PSE, realizzando in comune (ognuno secondo le proprie “competenze”) l’enorme complesso immobiliare (due palazzi e 153 appartamenti) spuntato in via Brentani a Lugano e recentemente inaugurato", continua l'MPS, che vede GTL come "un elemento cardine di quell’intricato sistema di interessi che gravita attorno al PSE" (leggi qui).
In attesa di una risposta ufficiale, il Municipio si è espresso col suo sindaco Michele Foletti, che a La Regione ha spiegato che l'Esecutivo "è stato informato dall’HRS che nel concorso relativo a degli impianti c’è stato un problema di costi con le offerte rientrate. Chiederemo altre spiegazioni e come valutano le critiche. Comunque, sono loro che dovranno prendere misure affinché i costi rientrino". E in caso di superamento dei costi, essi sarebbero a carico di HRS.
Nel mentre ha preso la parola HRS, che ha raccontato di aver scoperto di quanto accaduto coi crediti Covid dai media e di non esserne stata informata. Ma in ogni caso il lavoro a Cornaredo dell'azienda non è compromesso: "I controlli e le verifiche effettuate da HRS insieme alla Città di Lugano, prima dell’aggiudicazione del contratto, non hanno rilevato alcuna irregolarità. Questi controlli sono la prassi prima della conclusione dei contratti”. Foletti, da questo punto di vista, conferma: "Controlliamo l’idoneità dei fornitori, verifichiamo la documentazione per ogni delibera e che Hrs paghi i fornitori. La GTL SA è risultata idonea. Le condanne a due dipendenti, in base alla legge sulle commesse pubbliche, non inficiano l’idoneità della società".
Su future eventuali altre collaborazioni, invece, si vedrà. "Non è attualmente possibile rispondere a questa domanda", conclude HRS.