ASCONA - Il 12 maggio ad Ascona si vota per eleggere il sindaco, il successore di Luca Pissoglio, che non si è più ricandidato. Al ballottaggio si sfideranno il sindaco di quindicina Giorgio Gilardi (PLR), volto nuovo dell'Esecutivo, e il municipale del Centro Maurizio Checchi, che nella scorsa legislatura ha ricoperto il ruolo di vicesindaco. Abbiamo chiesto ai due contendenti di raccontarci in poche righe per quali motivi gli elettori dovrebbero decidere di affidargli la guida del Comune.
Di Giorgio Gilardi, sindaco di quindicina (PLR)
Gli anni trascorsi, prima da docente e soprattutto i 25 da direttore dell’Istituto scolastico sono stati un osservatorio privilegiato per conoscere e capire il territorio asconese. Il contatto costante con le famiglie e con i giovani mi ha permesso di avere sempre un’aggiornata radiografia dei bisogni, delle preoccupazioni e delle aspirazioni dei cittadini. Ho imparato dove è importante mettere l’attenzione perché ogni cittadino si possa sentire integrato e partecipe alla vita del borgo.
L’esperienza politica l’ho maturata collaborando quotidianamente con il Municipio e con l’amministrazione nel cercare e costruire soluzioni, nel progettare riforme importanti per la scuola. Vorrei essere il Sindaco della gente e vicino alla gente tutta! Da neopensionato potrei dedicarmi completamente alla gestione del Comune. Avere il tempo per conoscere gli incarti, approfondirli, seguire i progetti, concretizzarli, incontrare i cittadini, le varie categorie economiche, lo sto sperimentando in questi giorni da Sindaco di quindicina, è fondamentale e necessario... oltre che un piacere per me.
Io vorrei che il Municipio fosse un partner importante per il turismo e la cultura, un partner per costruire assieme la politica turistica, culturale e commerciale di domani e sfruttare al massimo il potenziale del nostro Borgo. Ascona ha anche una ricca vita di paese, composta di società sportive, ricreative e associative indispensabili che vanno sostenute e valorizzate per l’importante ruolo sociale ed educativo che rivestono.
L’autonomia comunale di Ascona va preservata e credo in rapporti solidi e privilegiati con i Comuni viciniori, per realizzare quei progetti di carattere regionale che hanno una ricaduta positiva su Ascona e di cui il Locarnese ha bisogno. Per fare tutto ciò bisogna garantire finanze solide con un moltiplicatore attrattivo e incrementare tutti quei servizi che la società di oggi impone e di cui ha bisogno, con un’attenzione particolare ai giovani, che sono il nostro futuro e agli anziani. Sono pronto a mettere passione, impegno, tempo, voglia e ascolto per essere il Sindaco di tutte e di tutti.
Di Maurizio Checchi, municipale Il Centro
Il ballottaggio per la carica di sindaco è un diritto e non di certo una forzatura. Lo è diventato ancora di più quando alle recenti elezioni comunali, in termini di voti preferenziali, sono risultato il più voluto dagli asconesi - ne sono grato - che al primo turno si sono orientati su diversi candidati. Quindi, i cittadini hanno il diritto di scegliere tra due candidati, soprattutto se negli altri altri schieramenti ci sono delle battaglie intestine che hanno disorientato l’elettore.
Nel Centro c’era e continua ad esserci un buon clima di lavoro e lo abbiamo visto nei risultati elettorali. Con la mia elezione a sindaco, gli asconesi potranno vedere continuità sui progetti prioritari e anche su quelli secondari visto che sono il vice sindaco uscente, a cui il precedente Municipio ha dato piena fiducia. Inoltre, 24 anni di esperienza contano. Non si può improvvisare né dipendere esclusivamente dall’amministrazione comunale.
Al di là dell’impegno e della bravura che uno può avere, questo è un classico ruolo dove l’esperienza in Municipio fa la differenza. Agli Asconesi chiedo: se dovete partire per un viaggio in autobus, chi vorreste avere come conducente? Uno che guida da anni e che conosce la strada oppure uno che non ha mai guidato e che non si sa nemmeno se ha la patente? Se qualcuno pensa, inoltre, che sarei un sindaco di “minoranza”, allora non conosce bene le dinamiche di un Municipio. Il sindaco è sindaco di tutti, e per sua natura il ruolo gli impone di essere al di sopra delle parti.
Chi assume il ruolo di sindaco, indipendentemente dalla lista sulla quale è eletto, deve avere un chiaro mandato popolare e tutti gli altri devono giocare il ruolo della collegialità e non trincerarsi dietro gli steccati di maggioranze e minoranze. Ne va della credibilità non solo del sindaco, ma di tutto il municipio. Non deve essere la provenienza partitica a contare, bensì le personalità dei singoli componenti e la loro maggiore o minore propensione a voler lavorare assieme per risolvere i problemi del Comune e per portare avanti i diversi progetti decisi collegialmente. In ogni caso, in questa compagine sono convinto di poter essere un sindaco che garantisce equilibrio, unione d’intenti e continuità.