LUGANO - Sono ancora da chiarire i motivi dell’inchiesta aperta dal Ministero pubblico sul sindaco di Bioggio Eolo Alberti. Di sicuro si sa che i reati contestati all’ex deputato leghista non riguardano la gestione del Comune. E di sicuro si sa che si tratta di reati finanziari. Reati che sarebbero legati a presunte malversazioni legate, anche, al suo ruolo nella società di servizi ospedalieri di cui Alberti è stato negli anni scorsi direttore amministrativo.
Nell’ottobre dell’anno scorso il 65enne è stato nominato membro del Consiglio di amministrazione dell’Ente Ospedaliero e sul caso Corriere del Ticino e Regione hanno interpellato il presidente dell’Ente Paolo Sanvido. “Nel rispetto del nostro codice di condotta, il Cda di Eoc ha dato indicazione al direttore generale di sospendere fino a nuovo avviso le comunicazioni interne e le convocazioni a Eolo Alberti”.
Per Eoc e il Servizio pubblico, ha aggiunto, questa inchiesta “è un danno d’immagine che richiede un’azione”. Il presidente dell’Ente ospedaliero sottolinea però che la responsabilità delle misure da adottare in seguito a questa situazione giace solo nelle mani dell’autorità di designazione, il Consiglio di Stato, e in quella di nomina, il Gran Consiglio, “a cui ci atteniamo”. Sanvido, a titolo personale, ha dichiarato che in fase di scelta del Consiglio di Stato aveva espresso, per incompatibilità e conflitti di interesse, la sua contrarietà a questa designazione ma che si è adeguato alle scelte politiche che esulano dal suo raggio d’influenza.