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07.03.2022 - 09:030
Aggiornamento: 09.03.2022 - 07:27

Fermate le ruspe. I tifosi dell'Ambrì chiedono di salvare un pezzetto della vecchia Valascia

Presto la vecchia pista verrà demolita, ma per la GBB e per tutti i fans è ovviamente un colpo al cuore. E allora con una petizione si prova "a trasformare il ricordo in qualcosa di tangibile, mantenendo due manufatti simbolo della pista"

AMBRI - Un pezzo di cuore, il tempio dove sono state vissute tante emozioni. L'idea di vederlo demolito va male e allora la Gioventù Bianco Blu ci prova: "Salvate un pezzo della vecchia Valascia", è il suo appello.

Le ruspe per ottenere i contributi

La storica pista dovrebbe essere demolita nel corso del 2022, e il sedime dove si sono vissute vittorie e sconfitte tornerà a essere agricolo. Il lavoro delle ruspe è ritenuto indispensabile affinchè la società proprietaria sia della Valascia che della nuova Gottardo Arena riceva sussidi cantonali e federali per la delocalizzazione della pista che si trova in zona valangaria: 12 milioni di franchi già in parte versati, gli altri arriveranno dopo la demolizione (leggi qui). 

La Gioventù Bianco Blu: "Ci sono aspetti sostenibili dal profilo legislativo e pianificatorio a sostegno della petizione"

"Quella parte di Ambrì che dal 1937 ha accolto prima il Campo Cava e poi la Valascia tornerà ad essere un prato. Dell’epopea dell’Hockey club Ambrì-Piotta e delle epiche imprese dei biancoblu che hanno entusiasmato folle di appassionati non rimarrà che un ricordo. Della Valascia, della Mitica pista divenuta negli anni un simbolo di resistenza alle dinamiche dell’hockey moderno e un luogo cult di uno degli ultimi club di montagna, non resterà che un’ombra, un alone, un’eco di voci appassionate", si legge nel malinconico testo. 

E allora si prova a salvare qualcosa. "Con questa petizione vogliamo trasformare il ricordo in qualcosa di tangibile, mantenendo due manufatti simbolo della Valascia: la Curva Sud e una o più capriate (volte del tetto)", facendo notare come "a sostegno della petizione vi sono aspetti sostenibili dal profilo legislativo e pianificatorio".

"Gli spalti della Curva sposano e abbracciano la linea della montagna. Non sono un manufatto vero e proprio, ma si appoggiano sul fianco del pendio in maniera naturale. Da un punto di vista di un eventuale pericolo di frane o valanghe, gli scalini della Curva Sud non peggiorerebbero gli effetti causati da questi eventi naturali, né pregiudicherebbero sostanzialmente gli eventuali lavori di sgombero. Sotto l’aspetto paesaggistico ed estetico, la presenza degli spalti non risulterebbe ingombrante né tantomeno danneggerà l’aspetto armonioso del luogo. - La presenza degli spalti permetterebbe un collegamento alternativo tra il parcheggio antistante la pista e il sentiero che collega la stradina nel bosco alle case del nucleo".

Non solo: "Oltre che un ricordo dell’esistenza della Valascia, gli spalti potrebbero servire per accogliere pubblico durante le manifestazioni estive, formando un anfiteatro naturale. - La presenza degli spalti permetterebbe a tutta la regione di avere, a cielo aperto, un monumento che testimonia e celebra 85 anni di storia significativa. Mantenere gli spalti della Curva Sud non genererà costi di nessun genere. Le capriate del tetto della Valascia rappresentano un esempio di architettura e ingegneria geniali: mantenerne in vita una o due non pregiudicherebbe la sicurezza del luogo, né snaturerebbe le decisioni di smantellamento e demolizione della Valascia. Permetterebbe anzi di ricordare lo sforzo di imprese e professionisti locali che hanno partecipato alla loro progettazione e posa durante i lavori di copertura della pista. Mantenere una o più capriate non genererà costi di nessun genere".

"Demolire la Valascia lascerà una cicatrice indelebile"

Certamente il problema è legato ai fondi, per cui bisognerà capire se le motivazioni possono essere compatibili con la necessità della Valascia Immobiliare SA di dover percepire i contributi.

La Gioventù Bianco Blu, pur di salvare un pezzetto della Valascia, è pronta a co-finanziare un progetto per la realizzazione di un parco giochi da regalare alle future generazioni della regione.

"La demolizione della Valascia lascerà sul territorio una cicatrice indelebile. Mantenendo la Curva Sud e una o più capriate permetteremo alla passione e ai cuori di chi ama e ha amato l’Ambrì-Piotta di rivivere in quel luogo 85 anni di Storia e tamponare una ferita che potrà così rimarginarsi con più serenità, trasformandosi da cicatrice in segno", concludono.

La petizione, "un gesto dovuto alle tante emozioni che l’HCAP ci ha regalato e ci regalerà", va inviata entro il 30 aprile al comune di Quinto e all'Ambrì. 

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