di Jonas Marti
Il momento più epico delle settimane di produzione? Facile: quasi quattromila metri d'altitudine, al Piccolo Cervino sopra Zermatt in Vallese. Meno dieci gradi che ti gelano pure le idee, e il display del microfono che decide di scioperare per il freddo. Ma poi alzi lo sguardo... e wow. La vista è così mozzafiato che per un attimo ti dimentichi di essere congelato. Tutte le Alpi svizzere davanti alla mia squadra: guglie imponenti con quei piumoni di neve che sembrano fatti apposta per farti sognare, creste così perfette da farti dubitare di aver mai visto qualcosa di più bello. E poi lei, la regina, il Cervino, questa "donna con la forza di un gigante." Sul serio, sembra che la terra tocchi il cielo.
Poi giriamo l’angolo, e bam: ecco centinaia di turisti cinesi che ti spintonano per il miglior selfie sul belvedere. E lì ho capito davvero: le nostre Alpi sono così spettacolari che persino dall'altra parte del mondo si fanno otto fusi orari solo per farsi una foto. Montagne incredibili che sono lì, vicinissime a noi, e che però conosciamo così poco… Ma quante storie nascondono? Quante avventure si sono consumate nelle nostre valli alpine?
LA STRAORDINARIA STORIA DELLE NOSTRE ALPI
Era da tempo che volevo dedicare alle Alpi una puntata e finalmente in questa terza stagione de La storia infinita ce l'abbiamo fatta (21 ottobre). E non è stato solo uno sforzo fisico (anche se arrampicarsi sui ghiacciai qualcosa richiede), ma anche mentale. Mentre preparavo le puntate, mi rendevo conto di quanto questo tema fosse legato alla nostra storia e al nostro presente. Le Alpi non sono solo montagne: sono un forziere di leggende, di misteri, di storie incredibili che ci hanno plasmato nel corso dei secoli. Una volta, queste montagne erano abitate da forze oscure e misteriose, dominate da leggende e paure. Ma col tempo, le abbiamo conquistate, trasformandole da terre inospitali in un incanto che oggi attira il mondo intero. Sapevate che Tolkien, per scrivere il Signore degli Anelli, si è ispirato proprio alle Alpi svizzere? E che la prima ascensione del Cervino si è conclusa con una tragedia? Non parliamo poi dello sport invernale, nato in Engadina per via di una scommessa. O di quel sinistro ossario nascosto in Vallese, che custodisce migliaia di crani umani. O ancora dei segni misteriosi ritrovati in Valle di Blenio, che ci parlano di civiltà antichissime.
UNA TERZA STAGIONE CHE RACCONTA UN TERRITORIO RICCHISSIMO
Ma in questa terza stagione de La storia infinita non ci siamo solo arrampicati a quattromila metri. Ci siamo tuffati in profondità nelle piccole storie che hanno fatto la nostra storia, la storia della Svizzera e della Svizzera italiana. Siamo un territorio ricchissimo e profondamente legato al continente europeo. Troppo spesso in Svizzera tendiamo a percepirci come un’isola, una realtà a sé stante, scollegata dai grandi eventi che hanno caratterizzato il passato del nostro continente. Ci vediamo un po’ come i personaggi di Asterix e Obelix nel loro piccolo villaggio gallico, circondati da una realtà esterna che sembra non appartenerci. Questa percezione è ingannevole. Basta guardare una cartina geografica per renderci conto che le nostre terre non solo fanno parte dell’Europa, ma ne occupano una posizione centrale, strategica, e quindi hanno sempre avuto un ruolo, seppur talvolta nascosto, nella grande storia.
CINQUE PUNTATE IN PRIMA SERATA, TANTISSIME STORIE
Una delle puntate più intense è stata quella dedicata alla Seconda guerra mondiale, in onda il 28 ottobre. Quando Hitler invase la Polonia nel 1939 e la Svizzera mobilitò il suo esercito, nessuno sapeva come sarebbe finita la guerra. Oggi lo sappiamo: siamo sopravvissuti. Ma anche noi, nella nostra piccola e neutrale Svizzera, abbiamo vissuto il dramma di quei tempi. Bombardamenti, spie, fortificazioni gigantesche, e persino tentativi di invasione del Ticino, come nel 1945 quando i nazisti provarono a sfondare il confine a Chiasso. In questa puntata esploriamo la vita quotidiana durante quegli anni drammatici: il razionamento, l'oscuramento, le paure.
Ma non ci siamo fermati qui. Abbiamo dedicato un’intera puntata al cibo, visto dalla prospettiva della Svizzera italiana (4 novembre). Sapevate che la cucina europea moderna ha radici proprio in Valle di Blenio? E che la fondue, quella che pensiamo sia antichissima, è in realtà un’invenzione degli anni '60? Storie sorprendenti come questa ci portano in un viaggio attraverso i millenni, scoprendo come ogni piatto sia legato a una storia, a una cultura, a un’epoca, a scoperte, incontri e scontri.
E poi, naturalmente, non potevamo non parlare dei miti svizzeri (11 novembre). Guglielmo Tell, il praticello del Grütli, il corno alpino... tutto inventato. Eppure, queste leggende hanno modellato la nostra identità, ci hanno unito, infuso coraggio. In una puntata speciale, abbiamo cercato di ricostruire che cosa si nasconde dietro le storie che hanno scaldato il cuore della nostra nazione. Infine, la conquista del Ticino da parte degli svizzeri (18 novembre) è un'altra tappa cruciale. Cinquecento anni fa, le nostre terre cambiarono per sempre volto con la caduta del Ducato di Milano. Abbiamo raccontato assedi (come quello del perduto castello di Lugano), battaglie epiche, la presenza di Leonardo da Vinci a Locarno e la tragica sconfitta di Marignano che ha cambiato per sempre il corso della storia.
UN GRANDE LAVORO DI SQUADRA
Ma ci tengo a dirlo. È importante. Dietro La storia infinita c’è un team straordinario che rende possibile ogni puntata. Come autore e presentatore, ho il privilegio di tenere il timone in questo affascinante viaggio nella nostra storia, ma tutto questo è possibile solamente grazie al lavoro straordinario della squadra che ho l’onore di guidare e coordinare. Niente sarebbe possibile senza il grande lavoro del regista Jari Pedrazzetti, del videomaker Giona Pellegrini, del dronista Dino Martignoni, del grafico Stefano Pan, del montatore Georgy Goncharov, dell'assistente Armando Bernardoni e del sonorizzatore Carlo Moretti. Senza poi dimenticare l’importante collaborazione dei tanti nostri musei, dell’Ufficio dei beni culturali e dell’Archivio di Stato del Canton Ticino e delle tante istituzioni culturali svizzere che per il terzo anno ci hanno aperto le porte.
La storia infinita non è solo un programma televisivo, ma un progetto collettivo di servizio pubblico, che unisce ricerca, creatività e tanta passione. E che ha la preziosa e audace ambizione di renderci tutti più consapevoli della grande ricchezza culturale del territorio che viviamo ogni giorno. Perché come il Piccolo Principe con la rosa, più osserviamo, capiamo e conosciamo, e più amiamo.