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Il Blog di Don Gianfranco
20.10.2024 - 11:360

Sammy Basso, il piccolo e grande uomo che ha commosso tutti

Don Feliciani: "Il giovane biologo morto a 28 anni ci ha rivelato che scienza e fede possono abitare nello stesso cuore"

di Don Gianfranco Feliciani

Sammy Basso, il giovane biologo colpito da una rara malattia, la progeria, è morto il 5 ottobre scorso all’età di 28 anni. Una morte attesa, che ha affrontato da uomo di scienza e da credente. Qualche mese fa era stato ricevuto in udienza da papa Francesco, come rappresentante di “Aiprosab”, l’Associazione Italiana Progeria Sammy Basso da lui fondata, che promuove la ricerca sulla sua grave malattia.

Questo piccolo e grande uomo che ha commosso tutti, ci rivela ancora una volta che scienza e fede possono abitare nello stesso cuore e che “sorella morte”, come lui la chiama citando san Francesco d’Assisi, non è certo da ricercare ma piuttosto da accogliere come l’incontro definitivo con l’Amore.

Ecco qualche passaggio del suo meraviglioso testamento… “In molti diranno che ho perso la mia battaglia contro la malattia. Non ascoltate! Non c’è mai stata nessuna battaglia da combattere, c’è solo stata una vita da abbracciare per come era, con le sue difficoltà, ma pur sempre splendida, pur sempre fantastica, né premio né condanna, semplicemente un dono che mi è stato dato da Dio… Se c’è una cosa di cui non mi sono mai pentito, è quello di avere amato tante persone nella mia vita, e tanto. Eppure troppo poco. Amate chi vi sta intorno, non dimenticatevi che i nostri compagni di viaggio non sono mai il mezzo ma il fine. Il mondo è buono se sappiamo dove guardare! Non si tratta di trovare i lati positivi, quanto piuttosto di crearli… Non sprecate troppo tempo in rituali vari, pregate, certo, ma prendete anche dei bicchieri, brindate alla mia e alla vostra salute, e siate allegri… La morte è la cosa più naturale della vita. Eppure ci fa paura! È normale, anche Gesù ha avuto paura. Da cristiano ho affrontato la morte. Non volevo morire, non ero pronto per morire, ma ero preparato. Spero di essere stato in grado, nell’ultimo mio momento, di vedere la morte come la vedeva san Francesco, ‘sorella morte’, dalla quale nessun vivente può scappare… Devo tutta la mia vita a Dio, ogni cosa bella. La Fede mi ha accompagnato e non sarei quello che sono senza la mia Fede. Lui ha cambiato la mia vita, l’ha raccolta, ne ha fatto qualcosa di straordinario, e lo ha fatto nella semplicità della mia vita quotidiana”.

Dice Gesù nel Vangelo: “Ti rendo lode, Padre, Signore del cielo e della terra, perché hai nascosto queste cose ai sapienti e ai dotti e le ha rivelate ai piccoli” (Matteo 11,25).

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